(ANSAmed) - ROMA, 3 MAR - Nonostante l'Italia ospiti circa
la metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le
specie animali attualmente presenti in Europa, la sua
biodiversità sta diminuendo a causa della perdita di habitat,
della crisi climatica, dell'inquinamento diffuso, dell'eccessivo
sfruttamento delle riscorse, dall'attività antropica e dai
crescenti impatti delle specie aliene invasive. A disegnare il
quadro dello stato dell'arte ci pensa il nuovo rapporto di
Legambiente dedicato alla fauna selvatica e lanciato oggi nella
Giornata mondiale ad essa dedicata.
"Occorre tutelare di più la fauna a rischio del Paese
risolvendo i conflitti tra le istituzioni - rileva
l'associazione - incrementando le risorse economiche e
istituendo le aree protette marine e terrestri a partire da
quelle già previste". Nel documento si analizzano 12 specie a
rischio e di elevato valore, tra cui il grifone, la trota
mediterranea, il tritone crestato italiano, la lontra, l'orso
bruno marsicano, il lupo e il camoscio appenninico, le farfalle
e gli impollinatori, gli squali, i delfini e la tartaruga
Caretta caretta.
Tra le proposte di Legambiente è "importante prima di tutto
incrementare entro il 2030 le aree protette e le zone di tutela
integrale; migliorare la gestione della biodiversità e il
capitale naturale, migliorare la gestione della Rete Natura 2000
e definire i Piani d'azione per le specie faunistiche a rischio
e per ogni area protetta completando, per esempio, il Piano di
conservazione e gestione nazionale del lupo, rafforzando le
strategie per la tutela dell'orso bruno, e aggiornando il Piano
d'azione del camoscio appenninico".
La situazione della fauna selvatica - prosegue Legambiente -
è "nel complesso delicata e preoccupante come sottolineano anche
diversi studi scientifici e gli stessi dati delle Liste Rosse
italiane, realizzate dal Comitato italiano dell'Unione mondiale
per la conservazione della natura e dal Ministero dell'Ambiente.
L'Ue ha ricordato che la fauna selvatica del Pianeta si è
ridotta del 60% negli ultimi 40 anni e un milione di specie
rischiano addirittura l'estinzione; la perdita di biodiversità e
la crisi climatica sono interdipendenti". Per questo "per
raggiungere i livelli di mitigazione necessari entro il 2030 è
essenziale ripristinare le foreste, i suoli e le zone umide e
creare spazi verdi principalmente nelle città".
(ANSAmed).
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Sos biodiversità in Italia, a rischio grifoni e delfini
Legambiente, da noi il 33% delle specie presenti in Europa