(ANSAmed) - ROMA, 10 DIC - I ghiacciai italiani sono sempre
più a rischio per colpa dei cambiamenti climatici: dalla perdita
di neve e di ghiaccio alla degradazione del permafrost, viene
stimato che la superficie di ghiaccio dell'arco alpino si sia
ridotta del 60% negli ultimi 150 anni; con punte soprattutto
nelle Alpi Orientali. È questa la fotografia scattata da
Legambiente e contenuta nel nuovo rapporto sui ghiacciai alpini
'Carovana dei ghiacciai'. Nelle Alpi Orientali "preoccupa la
situazione del ghiacciaio della Marmolada" che in base agli
ultimi dati "potrebbe scomparire nell'arco di 15-20 anni".
Secondo l'analisi sui ghiacciai "dalla fine del decennio del
1980 la contrazione dei ghiacciai si è notevolmente accelerata e
i delicati equilibri degli ambienti glaciali d'alta quota sono
stati sconvolti dal progredire del riscaldamento" globale. Nel
settore delle Alpi centrali, monitorato con il contributo del
Servizio glaciologico lombardo, "procede incessante da numerosi
anni la contrazione delle fronti, particolarmente marcata nel
2018. La contrazione dei ghiacciai lombardi è sottolineata da
numerosi apparati che sono scarsamente alimentati o addirittura
quasi completamente privi di neve residua". Tra i gruppi
montuosi più esposti, "il Gruppo Ortles - Cevedale, il Gruppo
Badile - Disgrazia e il Gruppo Bernina e anche il Gruppo
Adamello". Nelle Alpi occidentali sulla base dei censimenti più
recenti sono presenti 300 ghiacciai che occupano una superficie
complessiva di 160 chilometri quadrati. I ritiri frontali sono
di solito "valori a due cifre, ma in alcuni casi possono
raggiungere le centinaia di metri (meno 335 metri al Ghiacciaio
del Gran Paradiso nel 2019). L'arretramento delle fronti
rappresenta solo in parte la drammatica perdita di massa
glaciale documentata dai bilanci di massa: il Ghiacciaio del
Grand Etrèt (Gran Paradiso) ha perso negli ultimi 20 anni quasi
20 metri di spessore". Secondo i dati del Comitato glaciologico
italiano negli ultimi 150 anni "i ghiacciai delle Alpi Giulie
hanno visto ridursi il proprio volume del 96% e la propria area
dell'82%. Situazione non buona anche per i ghiacciai delle Alpi
Occidentali e Centrali: sulle prime sono praticamente scomparsi
i ghiacciai delle Alpi Marittime; sulle Alpi Centrali preoccupa
lo stato di salute del grande ghiacciaio dei Forni che, con
un'estensione areale di circa 11 kmq, è il più esteso in Italia
dopo quello dell'Adamello. Il ghiacciaio dei Forni mostra oggi
una fronte appiattita e coperta di detrito, con fenomeni di
collasso e cavità in ghiaccio". Realizzato in collaborazione con
il Comitato glaciologico italiano (Cgi), il rapporto è stato
presentato in un evento online su Facebook in occasione della
Giornata internazionale della montagna. Un appuntamento in cui
Legambiente lancia anche un pacchetto di 12 proposte per
affrontare in modo adeguato il pericolo causato dai cambiamenti
climatici sulle vette, chiedendo al governo l'approvazione
urgente del Piano di adattamento ai cambiamenti climatici.
(ANSAmed).
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I ghiacciai alpini ridotti del 60% negli ultimi 150 anni
Rapporto Legambiente, Marmolada potrebbe scomparire tra 20 anni