(ANSAmed) - NAPOLI, 28 OTT - Nel Mar Mediterraneo finiscono
ogni anno 229.000 tonnellate di plastica, l'equivalente di 500
container al giorno. E' il risultato di una ricerca dell'
International Union for the Conservation of Nature (IUCN) che
sottolinea che senza misure significative contro il cattivo
smaltimento dei rifiuti il dato potrebbe raddoppiare per il
2040.
Il dato emerge dal report "Mare Plasticum: The
Mediterranean", sviluppato in partnership con Environmental
Action, e riporta come la plastica arrivi nel Mediterraneo da 33
Paesi del bacino. La cattiva gestione dei rifiuti è alla base
del 94% del totale. Una volta abbandonati in mare gli oggetti di
plastica cominciano a rilasciare particelle di microplastica
(particelle con diametro minore di 5 millimetri). In totale si
stima che oltre un milione di tonnellate di plastica sia
attualmente accumulata nel Mediterraneo.
L'inquinamento da plastica crea danni a lungo termine agli
ecosistemi marini e terresti e alla biodiversità. Gli animali
marini la ingeriscono o ne restano intrappolati e possono
morire. Le misure attualmente in vigore non sono sufficienti per
ridurre l'abbandono di plastica in mare e prevenirne l'impatto,
sottolinea Minna Epps, direttrice del programma Global Marine
and Polar dello Iucn, citata sul sito dell'organizzazione. Dai
dati l'Egitto (con circa 74.000 tonnellate l'anno), l'Italia
(34.000 tonnellate l'anno) e la Turchia (24.000 tonnellate) sono
i Paesi che contribuiscono maggiormente all'inquinamento da
plastica a causa delle alte quantità di rifiuti mal gestiti e
della forte densità delle aree costiere. Se si guarda al livello
di rifiuti pro capite il Montenegro, l'Albania, la Bosnia
Erzegovina e la Macedonia del Nord sono i maggiori inquinatori.
Tra i prodotti che finiscono in mare al primo posto ci sono i
pneumatici (53%), seguiti dal tessile (33%). La ricerca prevede
un aumento annuale del 4% alle regole attuali che porterà a un
livello di 500.000 tonnellate l'anno entro il 2040 e che serve
un forte impegno di governi, settore privato, istituzioni di
ricerca e consumatori che collaborino per ridisegnare i
processi, investano in innovazione e adottino regole di consumo
sostenibile e migliori pratiche di gestione dei rifiuti.
(ANSAmed).
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In Mediterraneo 229.000 tonnellate rifiuti plastica l'anno
Studio Iucn, senza cambio regole in 2040 si arriverà a 500.000