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Inquinamento mari: Ue, non raggiunti obiettivi 2020

Il Mediterraneo e gli altri generalmente in cattivo stato

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'ecosistema del Mediterraneo è tra i più ricchi al mondo, con 17mila specie, ma solo il 6,1% dei suoi stock ittici è pescato in modo sostenibile e solo il 12,7% della sua area non riscontra problemi di inquinamento.
Sono i dati raccolti da un nuovo rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente (Aea), che indica come tutti i mari che bagnano il continente siano generalmente in cattivo stato. Nonostante i progressi compiuti, prosegue Aea, è improbabile che i Paesi raggiungano l'obiettivo di 'buono stato ambientale' di tutte le acque entro il 2020, come indicato dalla direttiva quadro Ue. Non siamo ancora al 'punto di non ritorno', sottolinea il rapporto di Aea, e la situazione potrebbe migliorare applicando pienamente le politiche ambientali che già ci sono e investendo in conoscenza e cooperazione tra Paesi.
La copertura dei dati è generalmente buona nell'Oceano Atlantico nord-orientale e nel Mar Baltico, ma vi sono margini di miglioramento nel Mar Nero e nel Mar Mediterraneo.
Per quanto riguarda la situazione degli stock, quelli del Mediterraneo sono generalmente sovrasfruttati, ma il caso del tonno rosso mostra che la regolamentazione funziona, con gli stock che dovrebbero raggiungere livelli di sostenibilità soddisfacenti nel 2022. Adriatico, Golfo di Biscaglia e il Mar del Nord si confermano le aree e i mari dove la pressione delle attività umane è particolarmente forte. 

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