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Ambiente: a Marsiglia hackhaton su risposte a carenza di acqua

Dal 24 gara di idee online tra giovani imprenditori

Redazione Ansa

NAPOLI - Soluzioni per mitigare l'impatto del cambiamento climatico sull'acqua e il cibo, gestire le acque urbane di scarico, l'impatto dell'igiene da covid19 sulle risorse idriche. Questi i tre temi scelti dal Center for Mediterranean Integration (CMI) di Marsiglia per il suo hackhaton annuale, realizzato in collaborazione con il Mediterranean Youth for Water Network (MedYWat) e il Cewas Middle East, agenzia svizzera per la cooperazione in Medio Oriente.

La sfida è lanciata a giovani imprenditori e ricercatori che possano portare idee ed esperienze su come mitigare l'effetto sull'acqua dei cambiamenti climatici e degli altri temi del mondo contemporaneo. L'hackhaton si svolge online (cmihackathon.creation.camp) dal 24 al 26 giugno e il team vincitore andrà in Tunisia per una settimana di bootcamp immersivo che gli permetta di portare l'idea sul campo.

Le soluzioni e le proposte dovranno sviluppare un approccio che affronti i problemi connessi all'acqua e ai cambiamenti climatici ed è essenziale che le soluzioni siano effettivamente necessarie e capaci di portare benefici ai fornitori e ai clienti. La Rete sull'acqua dei giovani (MedYWat) ha evidenziato alcuni dei problemi principali oggetto dell'hackhaton. In merito all'impatto del cambiamento climatico sull'acqua e il cibo, la crescita della popolazione in tutta la Regione Mediterranea sta sfidando la tecnologia a rispondere all'aumento del bisogno di cibo e molti Paesi del nord Africa, in particolare Tunisia e Marocco, stanno combattendo con i problemi di sicurezza delle produzioni, la carenza d'acqua, i metodi di irrigazione antiquati e la poco attenta gestione delle risorse. Servono quindi nuovi approcci sostenibili alla gestione dell'irrigazione e della risposta alla domanda di cibo. Sulla gestione delle acque reflue, vengono sottolineati i problemi idrici dei sobborghi di grandi città come Tirana e Beirut con le acque reflue che scorrono spesso senza alcun controllo nell'ecosistema, nei fiumi e nei torrenti per finire poi nel mare. Le pratiche più frequenti di igiene e il lavaggio delle mani nell'era del covid ha portato a un aumento del consumo d'acqua e serve quindi uno strumento di educazione diffusa visto che dozzine di litri d'acqua vengono sprecate semplicemente lavandosi le mani con il rubinetto aperto. Questo riguarda le abitazioni ma anche scuole, ristoranti, alberghi che cercano soluzioni per prevenire il sovraconsumo.

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