(ANSAmed) - NAPOLI, 17 SET - Un microfilm di materiali
naturali o polimeri biodegradabili per isolare i capi di
abbigliamento ed evitare che le microfibre rilasciate dai
lavaggi dei tessuti sintetici finiscano nei mari. Questa una
delle ricerche presentate a Capri nella tre giorni della
Conferenza Internazionale sull'Inquinamento da Microplastiche
nel Mar Mediterraneo, organizzata dall'Istituto per i polimeri,
compositi e biomateriali del CNR, che ha sede a Pozzuoli, in
provincia di Napoli.
La tre giorni ha richiamato sull'isola decine di studiosi da
tutto il bacino del Mediterraneo, per fare sintesi sui vari
studi sull'impatto delle microplastiche che ormai vengono
riscontrate in tutto l'ambiente marino, dal plancton ai pesci,
ai frutti di mare e perfino nel sale, tutti prodotti destinati
al consumo umano. "Lavoriamo sulla ricerca -spiega Cristina
Cocca, ricercatrice del CNR - ma anche sulle possibili soluzioni
e puntiamo a creare un network per combattere l'invasione di
microplastica puntando prima di tutto sulla prevenzione".
Proprio sulla prevenzione della diffusione di particolari
polimeri ha lavorato il CNR a Pozzuoli: "Siamo attivi dal 2014
-spiega Cocca - su questo tema con il progetto Life finanziato
dall'Ue per valutare il problema e cercare soluzioni. Abbiamo
studiato il rilascio dei tessuti sintetici nelle lavatrici
domestiche e nei sistemi di lavaggio industriale con delle
aziende molto sensibili al tema ambientale. Dalle lavatrici di
casa il rilascio è molto forte e per questo abbiamo cercato di
studiare un sistema per evitare la dispersione che avviene anche
solo con il lavaggio in acqua e aumenta a seconda dei detergenti
che si usano". E un sistema c'è. Si tratta di una sorta di
isolamento del singolo capo di abbigliamento: "Siamo un istituto
principalmente di chimica - spiega Cocca - e abbiamo sviluppato
degli strati sottili di tessuto di materiale naturale o con
polimeri biodegradabili che li proteggano il vestito durante il
processo di lavaggio. Abbiamo riscontrato una riduzione del
rilascio di microparticelle di tessuto dell'80-90%. La creazione
del sottilissimo strato non dà a chi indossa il capo una
sensazione di tessuto di plastica ma è molto efficace nella
protezione". La sperimentazione sta ora proseguendo con alcune
aziende tedesche, per arginare un problema che riempie i mari di
poliestere, polipropilene, poliammide, e tessuti misti di
poliestere e cotone, praticamente tutti i tessuti che vengono
indossati normalmente.
La conferenza di Capri si concluderà domani con una sessione
pomeridiana dedicata alle strategie per pulire il mare dalle
microplastiche, materiali difficilissimi da rimuovere, e con le
conclusioni affidate a Maurizio Svella dirigente della ricerca
portata avanti dal CNR di Pozzuoli, e Maurizio Peruzzini,
direttore del dipartimento di Scienze Chimiche e tecnologie dei
materiali del CNR. (ANSAmed).
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CNR isola abiti sintetici contro dispersione fibre in mare
A Capri conferenza internazionale microplastiche in Mediterraneo