Rubriche

Ambiente: progetti Upm,da lago Bizerte a lotta plastica mare

Lavoro su coste per crescita blu in prima area mondiale turismo

Redazione Ansa

NAPOLI - Sono molti i progetti che l'Unione per il Mediterraneo (Upm) promuove e sostiene nell'area del Mediterraneo per favorire un migliore impatto ambientale.
Nella giornata mondiale dell'ambiente, l'Upm sottolinea l'impegno nella lotta contro l'inquinamento con il programma integrato per la protezione del lago di Bizerte, in Tunisia. Il progetto dovrebbe favorire direttamente circa 500.000 abitanti e stimolare le opportunità di lavoro per i giovani.
Collegato al Mar Mediterraneo e situato in prossimità di riserve naturali terrestri e marine, questo lago della Tunisia settentrionale è stato ampiamente accettato da oltre un decennio come fonte di inquinamento di impatto regionale. La riabilitazione del lago di Bizerte comprende una componente per combattere l'inquinamento atmosferico e stimolare la crescita economica e contribuire al disinquinamento del Mediterraneo. C'è poi il progetto MedCoast4BG (Med coste per la crescita blu) che punta ad analizzare e promuovere la co-evoluzione delle attività umane e dei sistemi naturali nelle aree costiere particolarmente o potenzialmente dedicate al turismo, prendendo in considerazione i principi generali dello sviluppo sostenibile, gli effetti del cambiamento climatico e gli strumenti di governance. Il progetto si basa sul fatto che il Mediterraneo è la prima destinazione turistica mondiale, sia in termini di turismo internazionale che interno. Sul mare, Upm lavora al programma 'Plastic Busters' visto che studi indicano che entro il 2050 ci potrebbe essere più plastica che pesce nei mari. Il progetto affronta il problema dei rifiuti di plastica attraverso il monitoraggio e la diagnosi del loro impatto sulla biodiversità delle aree marine protette del Mediterraneo e a sviluppare un piano regionale per la gestione delle lettiere marine nel Mediterraneo. Infine si punta al parco eolico di Tafila. Situato nel governatorato di Tafila, in Giordania: il progetto coprirà il 3% della domanda nazionale di energia elettrica e creerà posti di lavoro sostanziali per i lavoratori qualificati. Come investimento privato, la Tafila ha un elevato effetto dimostrativo transfrontaliero sulle crescenti opportunità di business nella regione. Il progetto è in linea con i principi del dialogo regionale, in quanto contribuirà a ridurre l'elevata dipendenza del paese dalle importazioni di energia, sviluppando nel contempo la produzione di energia rinnovabile. 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it