(ANSAmed) - ROMA, 6 MAR - Una vita umana finisce
prematuramente, a causa della sua esposizione all'inquinamento
atmosferico, ogni 5 secondi, per circa 800 decessi all'ora. Una
realtà così grave da far dichiarare all'esperto Onu per i
diritti umani e l'ambiente, David Boyd, che "l'umanità sta per
causare la sesta estinzione di massa nel mondo".
Boyd, riferendo a Ginevra sulle principali conseguenze del
cambiamento climatico e sul declino della biodiversità, per
sottolineare il pericolo che ci circonda, ha ricordato che
"quello in cui viviamo, secondo le conoscenze ad oggi, è il solo
pianeta in cui la vita è possibile". Nonostante ciò l'umanità
sta causando danni irreparabili, più preoccupanti di quelli
causati dalla rivoluzione industriale.
"Il livello di diossina nell'atmosfera - ha sottolineato - ha
raggiunto più di 400 parti per milione, il livello più alto da
650 mila anni". Ciò, spiega, provocherà un cambiamento climatico
pericoloso e imprevedibile.
I tassi di estinzione sono centinaia
di volte superiori al normale e stanno ad indicare, secondo il
rappresentante Onu "che gli esseri umani sono all'origine della
sesta estinzione di massa su 3,8 miliardi anni di vita di questo
pianeta. "Le conseguenze di queste condizioni climatiche sono
senza appello - ha aggiunto - visto che il 90% della popolazione
mondiale è esposta all'inquinamento atmosferico. L'aria
inquinata causa sette milioni di morti premature ogni anno nel
mondo di cui 600 mila bambini di cinque anni o meno. Più vittime
di quante ne possano fare le guerre, le uccisioni, la
tubercolosi, l'aids e la malaria messe insieme.
L'esperto Onu per i diritti umani e l'ambiente, David Boyd
sottolinea inoltre come è noto che l'inquinamento causa malattie
respiratorie, asma, cancro ai polmoni, problemi alla nascita e
turbe neurologiche. Quello che viene preso meno in
considerazione è il fatto che questi rischi non sono distribuiti
equamente. ''Le persone più vulnerabili come i bambini, gli
anziani, le comunità autoctone o le donne - aggiunge - soffrono
livelli di esposizione all'inquinamento più elevati". "E la
maggior parte dei decessi - prosegue - si registrano in paesi a
basso e moderato reddito". Dunque, secondo l'esperto Onu ''non
c'è alcun dubbio che la cattiva qualità dell'aria viola numerosi
diritti fondamentali. Ad esempio quello di ogni essere umano a
respirare aria pura''. ''L'Onu, dunque - ha proseguito - deve
riconoscere il diritto dell'uomo a un ambiente sicuro, pulito,
sano e durevole e gli Stati hanno l'obbligo di tutelare i
diritti umani dai danni ambientali''.
David Boyd ha, infine, indicato sette misure chiave che gli
Stati dovrebbero applicare per rispettare l'obbligo a garantire
un ambiente sano. ''Devono sorvegliare la qualità dell'aria - ha
detto - identificare le cause dell'inquinamento, informare gli
abitanti e coinvolgerli nei processi decisionali sul tema,
promulgare norme che determinino limiti chiari contro
l'inquinamento atmosferico, elaborare piani di azione contro
questo grave pericolo e prevedere fondi adeguati per
l'applicazione di questi piani antinquinamento, infine valutare
i progressi in questo campo''.(ANSAmed).
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Ambiente: Onu, una vittima ogni 5 secondi per inquinamento
"L'umanità sta per causare la sesta estinzione di massa"