(ANSAmed) - ROMA, 5 LUG - "Bisogna immaginare il mar
Mediterraneo come un essere umano che ha sete, molta sete;
quest'acqua deve arrivare da qualche parte, e a dargliela,
attraverso un travaso, ci pensano da un lato l'oceano Atlantico
che è più alto di 20 centimetri e dall'altro il mar Nero, più
alto di 50 centimetri". Così il climatologo Gianmaria Sannino,
responsabile del laboratorio di Modellistica climatica e impatti
dell'Enea, racconta del nuovo modello climatico - di cui si è
parlato oggi nel corso di un convegno internazionale e su cui
l'Enea sta lavorando insieme con il Mit di Boston - per
osservazioni più dettagliate del mar Mediterraneo che nel nostro
Paese coinvolge per il rischio inondazione circa una ventina di
aree.
E' per questo che - spiega il geomorfologo Fabrizio Antonioli
dell'Enea - "senza un drastico cambio di rotta nelle emissioni
dei gas a effetto serra, l'aumento atteso del livello del mare
entro il 2100 modificherà irreversibilmente la morfologia
attuale del territorio italiano, con una previsione di
allagamento fino a 5.500 chilometri quadrati di pianura
costiera, dove si concentra oltre la metà della popolazione
italiana".
Il nuovo modello - continua Sannino - "combina diversi
fattori, come la fusione dei ghiacci terrestri (soprattutto
quelli dalla Groenlandia e dall'Antartide), l'espansione termica
dei mari e degli oceani per l'innalzamento della temperatura del
Pianeta, l'intensificarsi di fenomeni meteorologici estremi e
dalle maree, ma anche i movimenti tettonici verticali che
caratterizzano l'Italia". Cioè "integra grazie a un
supercalcolatore dati oceanografici, geologici e geofisici per
ottenere previsioni sull'innalzamento del mar Mediterraneo più
dettagliate e a breve termine.
"E' come passare da un videogioco degli anni '80 con i pixel
enormi - spiega Sannino - a una consolle moderna che offre una
grafica precisa. In questo modo emergono nel dettaglio le
caratteristiche del mar Mediterraneo". (ANSAmed).
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Mar Mediterraneo assetato, acqua da Atlantico e mar Nero
Rischio allagamento per 5.500 kmq aree costiere per fine secolo