(di Olga Piscitelli)
(ANSA) - RABAT, 16 FEB - Bus, auto e bici elettriche. E un
intero quartiere verde, a Rabat. Batte un cuore italiano nella
holding marocchina che ha scommesso tutto sulle energie
alternative. Il gruppo si è fatto conoscere a Marrakech in
occasione di Photovoltaica, primo forum africano delle
rinnovabili, che si è concluso ieri.
Marita, acronimo di Marocco e Italia, fa capo a Rahhal
Boulgoute, vulcanico imprenditore 'green' e al suo impero
immobiliare, ma vanta anche collaborazioni e joint-venture con
molte aziende di casa nostra. A Trieste, Boulgoute guida la
Colombin, azienda ultracentenaria di tappi di sughero. In
Marocco è consociato con Maccaferri per la produzione di
materiali e infrastrutture e con Gruppo Green Power per le
rinnovabili.
A Marrakech il gruppo Marita gestisce la flotta di 10 bus
elettrici che si muove in città, prevalentemente su corsie
riservate, trasportando in media più di 45 mila viaggiatori al
giorno. Una stazione a pannelli solari, nella prima periferia
della città ocra permette di ricaricare i bus, quando sono a
riposo. Ma mentre viaggiano c'è un sistema di 'biberonaggio
elettrico' che li rende autonomi per tutta la durata del loro
servizio fino a 300 chilometri senza soste. I bus, a partire dal
2019, saranno prodotti - 1000 ogni anno - nella fabbrica di El
Jadida, a nord del Marocco, che fa sempre parte della holding.
L'ambizione di Boulgoute, svelata dal palco di Photovoltaica,
è quella di esportare il modello marocchino in tutta l'Africa,
ben oltre i 7 paesi in cui già opera, anche attraverso Masdar
Energy, che ha sposato il programma governativo di riduzione di
CO2, puntando a portare le rinnovabili al 42% entro il 2010 e al
52 fissato per il 2030, con un investimento di 40 miliardi di
dollari. Poi ci sono le auto elettriche, diffuse a Rabat, primo
esperimento in Marocco, e il progetto di biciclette elettriche a
noleggio, che prenderà piede nei prossimi mesi a Marrakech.
Punta di diamante del poliedrico imprenditore è il quartiere
tecnologico di Rabat. La 'Green Tech Valley', che Marita e la
Banca islamica di sviluppo stanno costruendo sulla riva nord del
fiume Bouregreg, a poche centinaia di metri dal cantiere del
Gran Teatro della città, firmato da Zaha Hadid. La 'Green Tech
Valley' si estende su 3,5 ettari e occuperà 150 mila metri
quadrati di costruzioni con una cittadella medica per le terapie
alternative, che avrà come partner l'Istituto europeo di
oncologia fondato da Veronesi, oltre che un quartiere d'affari,
un centro commerciale con 120 vetrine, il parco e la zona
residenziale. Tutto entro il 2019.
Formatosi in Toscana, dove s'era trasferito dall'età di 12
anni, Boulgoute ha iniziato con il sughero, passando in poco più
di 30 anni da operaio emigrato a capitano d'industria, con 20
sedi nel mondo. Successivamente ha deciso di ampliare lo sguardo
sugli affari immobiliari, l'agricoltura e da ultimo le
rinnovabili. (ANSAmed).
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Un intero quartiere verde a Rabat con un cuore italiano
Eco-bus e quartieri tech svelati al forum delle rinnovabili