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Italia-Tunisia: operativo compostaggio rifiuti a Degueche

Progetto congiunto di riciclaggio rifiuti nel sud

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 29 NOV - Esempio positivo di cooperazione ambientale tra Italia e Tunisia, si è concluso recentemente con una cerimonia pubblica a Degueche, città del Jerid di 10 mila abitanti, a 10 chilometri a nord di Tozeur, il progetto di compostaggio di rifiuti ''Le Oasi di El Oudiane''. Il progetto, nato nel 2012 grazie ad un finanziamento della Chiesa Valdese e dell'Unione delle Chiese Metodiste Valdesi con i fondi dell'8 per mille, ha realizzato in concreto l'attivazione di un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti con il coinvolgimento dei cittadini di un quartiere della città e del Comune stesso. I cittadini sono stati dotati di due mastelli, uno per la raccolta differenziata della frazione organica e uno per la la frazione resto. La frazione organica viene poi trasportata in un impianto di compostaggio, ai margini dell'oasi comunale di Degueche e trasformata in compost da utilizzare nei terreni agricoli dell'oasi stessa. Il servizio di raccolta differenziata ''porta a porta'' partito inizialmente per 250 famiglie, porta ora beneficio a circa 3000 cittadini ed il compost ricavato viene utilizzato in agricoltura con impatti positivi sulle diverse coltivazioni di palme e alberi da frutto.

Il progetto è parte di un programma di cooperazione più ampio, mirato allo sviluppo economico e il consolidamento della democrazia partecipata in Tunisia, che ha visto impegnati una molteplicità di soggetti quali Aica (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale), comuni di Avigliana e Coazze, cooperativa Erica, Comitato di Gemellaggio Coazze-Decazeville in Italia e, in Tunisia, il comune di Degueche e l'Association de protection et embellissement de l'environnement. A tal proposito, dichiara ad ANSAmed Giulia Abbati della Chiesa valdese, che "La Chiesa valdese vive come un privilegio l'opportunità di testimoniare la vicinanza propria e di tutta l'Italia alla Tunisia in una fase di complessa transizione come quella attuale attraverso il sostegno con fondi Otto per Mille a progetti come quello di Aica: proporzionati e mirati negli obiettivi, concreti nei risultati, fondati sul coinvolgimento di tutta la popolazione in buone pratiche condivise, suscettibili di promuovere legami di fiducia, appartenenza e responsabilità tra cittadini, tra cittadini e territorio, tra cittadini e istituzioni, in un processo che la Chiesa spera possa contribuire al rafforzamento della democrazia partecipativa in Tunisia". (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it