(ANSAmed) - RABAT , 14 LUG - "Da dove arrivano i rifiuti
italiani che sono in Marocco? E di che tipo sono? Non basta dire
che non sono pericolosi. Bisogna rispettare anche eventuali
divieti contenuti nelle leggi del Paese importatore". Giuseppe
Ungherese, responsabile della campagna inquinamento Greenpeace
Italia solleva nuovi interrogativi sul caso della "zbel
taliania", la spazzatura italiana arrivata nei giorni scorsi nei
porti marocchini e bloccata al momento dalle proteste degli
ambientalisti e della società civile.
"Abbiamo scritto al ministro Galletti per avere chiarimenti,
ma a distanza di una settimana non abbiamo ancora ricevuto
risposta", continua il responsabile Greenpeace.
Gian Luca Galletti, titolare dell'Ambiente, in realtà ha
anticipato che "non esiste alcun accordo tra i due ministeri",
italiano e marocchino, "per lo smaltimento o il trattamento di
rifiuti prodotti sul territorio nazionale italiano".
Confermando i buoni rapporti tra i due Paesi, anche in vista
della Conferenza mondiale sul clima, Cop22, ha aggiunto che
"secondo gli approfondimenti da noi compiuti", i rifiuti
arrivati in Marocco sono "catalogati come 'non pericolosi', sono
partiti da Pescara e in possesso di tutte le certificazioni
previste per il trasporto transfrontaliero".
Non basta, dice ora Greenpeace. "Il Marocco ha ratificato il
Protocollo di Smirne della Convenzione di Barcellona, le norme
di importazione dei rifiuti in questo Paese sono particolarmente
severe ed escludono, ad esempio, materiali derivanti dalla
raccolta indifferenziata di rifiuti solidi urbani e rifiuti
infiammabili come gli pneumatici fuori uso".
Di che natura sono i rifiuti? "Se, come riferito dai media,
l'Italia ha davvero esportato in Marocco rifiuti urbani e
pneumatici fuori uso, saremmo in presenza di una palese
violazione del diritto internazionale".
Resta inoltre aperta la questione della provenienza. Spiega
Ungherese: "Il decreto Sblocca Italia con l'articolo 35
favorisce il passaggio dei rifiuti da regione a regione. Il
fatto che il carico che si trova ora in Marocco sia partito da
Pescara non esclude che si tratti di rifiuti provenienti da
altri siti italiani. (ANSAmed)
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Rifiuti: Greenpeace, Galletti chiarisca su quelli in Marocco
Il caso ora anche nel mirino degli ambientalisti italiani