(ANSAmed) - ROMA, 4 LUG - La desertificazione colpisce ormai
quasi il 40% del nostro pianeta nel quale vive un terzo della
popolazione mondiale: in questo allarmante contesto una
soluzione possibile per rendere disponibile acqua
all'agricoltura nelle zone aride è il recupero delle rare ma
violenti piogge delle zone desertiche, attraverso la ricarica
artificiale dei serbatoi naturali del sottosuolo.
Una tecnica che è stata sviluppata per le regioni del
Maghreb grazie al progetto Wadis-Mar (Water Harvesting and
Agricultural Techniques in Dry Lands: an Integrated and
Sustainable Model in the Maghreb Regions), presentato di recente
a Sassari in un convegno. Finanziato dall'Ue, ad esso negli
ultimi 4 anni e mezzo hanno lavorato insieme il Nucleo di
ricerca sulla desertificazione (Nrd, capofila) dell'Università
di Sassari, la Universitat de Barcelona (Ub), l'Observatoire du
Sahara et du Sahel (Oss) di Tunisi, l'Institut des Régions
Arides (Ira) di Médenine, in Tunisia, e l'Agence Nationale des
Ressources Hydrauliques (Anrh) di Algeri.
Il progetto, si legge in un comunicato, si basa sul principio
di "sottrarre al deserto e all'evaporazione i milioni di metri
cubi di acqua piovana che ogni anno, nel giro di due o tre
settimane, alimenta in maniera tumultuosa, violenta e repentina
i 'wadi', corsi d'acqua periodici ed effimeri, tipici delle zone
aride.
Una soluzione è stata suggerita da Giorgio Ghiglieri,
professore di Idrogeologia dell'Università di Cagliari e
coordinatore del progetto, che ha proposto la ricarica
artificiale degli acquiferi, cioè dei serbatoi d'acqua naturali.
Nelle due aree in cui è stato realizzato, Wadis-Mar, tenendo
conto delle esperienze maturate dalla tradizione locale, dopo
aver studiato la composizione idrogeologica del territorio, è
passato all'analisi del possibile utilizzo di alcune acque
sotterranee per i diversi usi, quindi non solo irriguo ma anche
potabile, ad esempio. Attraverso un grande sforzo di ricerca
multidisciplinare (geologia, idrogeologia, idrochimica,
agronomia etc.) sono inoltre state individuati due acquiferi in
cui realizzare degli interventi di ricarica artificiale.
(ANSAmed).
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Maghreb: desertificazione, nuova tecnica per recupero acque
Presentato progetto Wadis-Mar che utilizza serbatoi naturali