Rubriche

Il Marocco dice addio ai sacchetti di plastica

Dal 1° luglio entra in vigore la legge che li mette al bando

Redazione Ansa

(ANSAmed) - RABAT, 9 GIU - Come tutta l'Africa, anche il Marocco è assediato dalla plastica. Ma in vista dell'appuntamento più 'eco' del pianeta, la Cop22 che si terrà a novembre a Marrakech, Rabat cerca almeno di spazzar via dal paese i sacchetti per la spesa. Il primo luglio entra in vigore il divieto. Una battaglia che, iniziata sotto traccia nel 2009 ha raggiunto il Parlamento solo nel 2014, per diventare progetto di legge 77-15 l'anno successivo ed entrare in vigore il mese prossimo, con tutti i decreti attuativi. Da quel momento in poi sarà proibito utilizzare, distribuire importare e produrre sacchetti di plastica di uso comune. Chi contravviene rischia fino a 1 milione di dirham di ammenda. Nel 2015, comunque, i marocchini ne hanno usati 26 miliardi, che significa, in media, 900 sacchetti l'anno per ogni abitante del regno a fronte dei 140 pro capite nel mondo. Il Marocco è dopo gli Usa il secondo consumatore mondiale di sacchetti. Eccezioni e deroghe riguardano le plastiche usate in agricoltura per esempio, o per congelare, o, ancora, quelle per i rifiuti. Gli ambientalisti esultano, ma la Federazione marocchina dei produttori di plastiche lancia l'allarme su quei "50 mila posti di lavoro" che andranno persi, con tutti gli investimenti che erano sul piatto. Il settore muove un giro d'affari di 11,3 miliardi di dirham circa, per 600 unità produttive di grandezze diverse.

Il nuovo corso sui sacchetti di plastica costa al governo marocchino più o meno 8 milioni di euro, inclusi i fondi per educare la popolazione a non usare più i sacchetti. In alcune zone del paese, e in particolare nelle vicinanze delle discariche, il paesaggio è deturpato dai sacchetti di plastica che invadono anche i pascoli. Utilizzati in media per 12 minuti, impiegano poi tra i 100 e i 400 ani per essere smaltiti.

(ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it