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Il Marocco vieta i sacchetti di plastica

Una legge li mette al bando, ogni marocchino ne usa 900 l'anno

Redazione Ansa

(ANSAmed) - RABAT, 19 NOV - A partire da luglio i sacchetti di plastica saranno fuori legge. Con un voto all'unanimità il parlamento del Marocco ha approvato la norma che vieta la fabbricazione, l'importazione, la vendita e l'utilizzo dei sacchetti per la spesa. I trasgressori dovranno pagare multe salatissime, che per i produttori possono arrivare fino a 100 mila euro. Il ministro per il commercio, Mohammed Abdou, cui si deve il testo di legge, ha spiegato che si tratta di una "presa di coscienza collettiva" del danno che producono i sacchetti di plastica. Ogni marocchino ne usa 900 all'anno. Il loro smaltimento rappresenta uno dei punti neri del capitolo sull'ecologia e a ricaduta della salute. La gestione dei rifiuti in Marocco è praticamente inesistente. I sacchetti abbandonati finiscono nelle discariche a cielo aperto e basta un filo di vento per vederli impigliati sui rami o svolazzanti nei campi. Li chiamano 'fiori del Sahel', ma c'è ben poco di romantico nelle conseguenze che da quei fiori derivano: un'alta percentuale di animali al pascolo ogni anno muore soffocato dalla plastica; quando i sacchetti finiscono a brandelli, minano la fertilità dei campi; ostruiscono inoltre i canali di scolo. La nuova legge entra nel dettaglio e introduce una serie di norme per i produttori e i distributori di sacchetti termici, di sacchi neri per i rifiuti, di plastiche da imballaggio industriali e per uso agricolo. Ci vorrà il 2016 perché la normativa entri in vigore a pieno regime, e fino ad allora il governo si farà promotore di iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica, per far conoscere le alternative e per aiutare i produttori di sacchetti a riconvertire la propria attività. Il mercato adesso diventa appetibile per le grandi compagnie che producono sacchetti biodegradabili e che attraverso la grande distribuzione francese si sono già affacciate in Marocco fin dal 2010. (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it