(ANSAmed) - ROMA, 2 FEB - L'analisi dei campioni raccolti da
Progetto Mediterranea in collaborazione con i ricercatori
britannici di SAHFOS nel Giugno 2014 lungo la rotta
Otranto-Monemvasia ha permesso di censire per la prima volta le
specie planctoniche che caratterizzano le acque costiere del
bacino Ionico orientale ed Egeo meridionale.
"Progetto Mediterranea ci ha permesso di monitorare il
plancton in un'area dove non era mai stato fatto - ha dichiarato
Priscilla Licandro di SAHFOS, citata in un comunicato della
spedizione - Ci sono in effetti dati recenti sul plancton nello
Ionio, ma sono sparsi e ottenuti da prelievi fatti più a largo,
mentre noi abbiamo campionato la fascia costiera, che è quella
maggiormente a rischio"
Sono state identificate complessivamente 89 specie/generi,
tutti tipicamente mediterranei, riconducibili a 24 distinti
gruppi tassonomici. In particolare il Canale d'Otranto e lo
Ionio settentrionale sono risultate regioni ricche di specie,
ovvero "hot-spot" di biodiversità planctonica.
I dati raccolti da Progetto Mediterranea rivelano che anche
nello Ionio orientale, così come già osservato in altre regioni
limitrofe, il plancton animale è dominato da specie diverse di
crostacei di piccola taglia e zooplancton gelatinoso,
particolarmente adatti a vivere in acque oligotrofiche, cioè
povere di nutrienti, quali quelle ioniche. Questi risultati
rassicurano, nel senso che le specie identificate sono già
classificate come tipiche mediterranee, mentre non sono state
trovate specie invasive o inusuali che potrebbero eventualmente
competere e 'scalzare' le specie planctoniche autoctone.
I prelievi effettuati da Progetto Mediterranea in maniera
quasi-sinottica, hanno permesso di verificare che il Canale di
Otranto, il Mar Ionio ed il Mar Egeo rappresentano tre distinte
"province", ciascuna associata ad un caratteristico popolamento
planctonico. "Questa è un informazione importante - dice ancora
Licandro - un livello zero che aiuta a migliorare la
gestione/conservazione degli ambienti marini ed è fondamentale
per le previsioni future"
Progetto Mediterranea ha contribuito inoltre a localizzare aree
di riproduzione di specie ittiche (a largo delle isole di Othoni
e Lefkada, nel mare antistante Kallithea, Methoni e a largo
dell'isola di Elafonissos) e zone inquinate dalla presenza di
microplastiche (nel mare circostante l'isola di Zacinto ed a
largo di Methoni e dell'isola di Elafonissos), zone che
dovrebbero essere prese in considerazione per eventuali opere di
bonifica o di miglioramento nella gestione dell'impatto
ambientale.
Mediterranea ricorda nel comunicato che è operativa la
raccolta di fondi per sostenere nei prossimi cinque anni la
campagna di SAHFOS per lo studio del plancton e della sua
distribuzione nel Mar Mediterraneo, con informazioni ottenibili
scrivendo a info@progettomediterranea.com. (ANSAmed).
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Mediterranea, ecco mappa plancton tra Otranto e Monemvasia
Grande biodiverità in canale,preoccupano microplastiche in Ionio