(ANSAmed) - ANTALYA, 15 DIC - Il Mediterraneo deve fare i
conti con l'emergenza rifiuti e sono le autorità locali le prime
a doversi rimboccare le maniche, specie quelle della sponda Sud.
Il messaggio arriva dall'Assemblea delle autorità regionali e
locali del Mediterraneo (Arlem), che nella riunione plenaria di
Antalya ha fatto il punto della situazione, definendo la
gestione dei rifiuti fra le priorità della cooperazione.
Il volume di immondizia prodotto nella regione del
Mediterraneo non fa che aumentare e le stime parlano di 396
milioni di tonnellate entro il 2025, oltre il doppio di quelle
prodotte nel 2000 (174 milioni di tonnellate). "Dobbiamo
cambiare la nostra cultura e diminuire la quantità di rifiuti,
partendo da campagne nelle scuole", spiega Hani Abdalmash Al
Ayek, sindaco di Beit Sahour (Territori palestinesi), che da
febbraio 2015 sarà il prossimo copresidente dell'Arlem per la
sponda Sud.
La gestione rifiuti "è uno dei temi che proponiamo per la
cooperazione fra Nord e Sud, per lottare insieme contro la
contaminazione del mare Mediterraneo ma anche dell'acqua in
generale, dell'acqua di falda" afferma Mohamed Boudra,
presidente del Consiglio regionale di Taza-Al Hoceima-Taounate
in Marocco. Secondo Boudra "i comuni rurali e alcune città non
hanno le possibilità per confrontarsi con grandi quantità di
rifiuti soprattutto sulla sponda Sud, ma anche sulla sponda
Nord, dove c'è il problema della depurazione delle acque, delle
acque industriali". Secondo l'Arlem bisogna correre ai ripari,
promuovendo sinergie e collaborazioni fra le autorità locali per
la condivisione delle tecnologie e delle esperienze.
Largo quindi a piani d'azione e raccolta differenziata,
piattaforme di scambio di expertise, programmi per sviluppare
programmi di formazione, campagne di sensibilizzazione e
condivisione delle informazioni.(ANSAmed).
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Mediterraneo: Arlem, migliorare capacità gestione rifiuti
Sindaco Beit Sahour, su sponda Sud occorre cambiare cultura