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Mattarella da Abu Mazen, 'la pace non e' piu' rinviabile'

Presidente Anp, nostro obiettivo. Ma non spinge su riconoscimento

Mo: Abu Mazen a Mattarella, nostro obiettivo la pace

Redazione Ansa

BETLEMME - La pace israelo-palestinese non è più rinviabile e non deve scomparire dall'agenda delle priorità della Comunità internazionale. Per questo l'Italia è pronta a fornire alla Palestina tutto il supporto politico necessario e conferma il sostegno al rafforzamento delle istituzioni locali.
Nella sua prima visita in Palestina Sergio Mattarella ha trovato un interlocutore, Abu Mazen, fiaccato dalle difficoltà interne ed alle prese con un complesso braccio di ferro con Hamas. E al presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) ha rinnovato il sostegno dell'Italia confermandogli che "l'obiettivo del Governo è quello di collaborare con determinazione con i palestinesi" nel solco di una tradizione decennale di ottimi rapporti con i palestinesi.
E' stato un lungo e cordiale incontro quello tra Mattarella e Abu Mazen, seguito da una colazione di lavoro nel palazzo presidenziale di Betlemme. Città palestinese dove il presidente della Repubblica ha pure potuto visitare la Basilica della Natività, annunciando che l'Italia collaborerà al restauro dell'edificio con un contributo di un milione di euro.
Il presidente palestinese ha confermato la tradizionale linea dell'Olp sulla soluzione "due popoli due Stati", della quale si discute ormai da dieci anni, lanciando segnali di buona volontà.
Come peraltro aveva fatto anche ieri, sempre con Mattarella, il presidente israeliano Ruvlin. "La pace e' il nostro obiettivo strategico e per ottenerla - ha spiegato Abu Mazen - bisogna mettere fine all'occupazione israeliana secondo la Soluzione dei 2 stati in modo che israeliani e palestinesi vivano in pace e prosperità uno a fianco all'altro". Il presidente palestinese non ha spinto però con Mattarella sulla richiesta di un riconoscimento ufficiale da parte dell'Italia dello Stato palestinese. Carta che il Governo tiene in mano per giocarla in una fase più costruttiva delle trattative.

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