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Amb. in Serbia, intercettare nuovi settori, da green a digitale

Gori: 'con Belgrado ottimi numeri, ma guardare a loro priorità'

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 24 GEN - "In Serbia ci sono1200 aziende italiane, l'interscambio è di 4 miliardi di euro, ci sono 5 mila addetti serbi nelle nostro imprese. L'Italia è il secondo Paese investitore e, dopo la Germania, il partner economico europeo più importante della Serbia. Ma non basta guardare a questi numeri, dobbiamo guardare i trend e avere una visione che tenga contro delle priorità del governo serbo". Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore d'Italia in Serbia, Luca Gori, a margine della Conferenza sui Balcani occidentali in corso a Trieste, spiegando che "dobbiamo intercettare questa nuova prospettiva, passando dai settori tradizionali dove siamo fortissimi - il tessile, l'automotiv, due importanti banche e il settore assicurativo - ai nuovi settori prioritari per il governo serbo: oltre alle infrastrutture, la transizione verde, la diversificazione energetica, la digitalizzazione, un settore estremamente importante per la Serbia, e l'agricoltura".
    "A questi settori dedicheremo il Business Forum che si terrà il 21 marzo a Belgrado" che "sarà il momento catalizzatore di questa nuova strategia che vogliamo adottare, di questa nuova esigenza di captare settori nuovi". L'ambasciatore ha ricordato anche la Fiera internazionale dell'agricoltura di Novi Sad a maggio, dove l'Italia sarà Paese partner. Questi "sono i due momenti in cui cercheremo di dare una scherzata nei nostri rapporti economici con la Serbia". (ANSA).
   

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