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Amb. Pugliese, 'sul gas ha pagato storica amicizia con Algeria'

'Noi siamo sempre rimasti ad Algeri, anche negli anni '90'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "L'Italia ha sostenuto l'Algeria sin dai tempi in cui aspirava all'indipendenza e da allora si è creata una profonda amicizia. Durante gli anni '90, quando ci fu una sorta di guerra civile, fummo gli unici a non lasciare il Paese. Oggi le nostre aziende operano nel settore della difesa, delle infrastrutture, dei macchinari per la lavorazione della pietra e del marmo". Lo ha detto all'ANSA ai margini della Conferenza degli ambasciatori in corso alla Farnesina l'ambasciatore d'Italia ad Algeri Giovanni Pugliese.
    "I rapporti politici sono eccellenti - spiega -. L'Algeria non è un Paese perfetto, nessun Paese lo è. Ma è un Paese molto stabile, e con Algeri l'Italia condivide i punti di vista sulla crisi libica, l'esigenza di dare un contributo allo sviluppo del Sahel, sulla lotta al terrorismo, sulla soluzione dei problemi migratori. E' un rapporto non solo economico e di amicizia ma anche politico, per quel che riguarda i temi regionali".
    C'è poi il cruciale capitolo energetico. "Già negli anni '80 l'Algeria era stato il nostro primo fornitore gas, un'intuizione che veniva da Mattei e dall'Eni, una scelta di reciproco interesse tra produttori e acquirenti, che fece costruire una pipeline dall'Algeria via Tunisia, che veniva utilizzata solo in piccola parte. Abbia investito in questa amicizia per decenni, e quando è scoppiata la crisi dell'Ucraina ci sono venuti incontro loro. Mi chiedono cosa ci guadagnano gli algerini: rispondo che li paghiamo, quindi c'è beneficio per tutti. La fornitura è molto aumentata, oggi copre il 40 % del nostro fabbisogno. Il governo però intende diversificare: da Azerbaigian, Libia, Usa, Norvegia, è un grande sforzo di diversificazione. Ma l'Algeria ha un ruolo preminente". (ANSA).
   

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