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Migranti: Oim, guardare al confine meridionale della Libia

'La maggior parte dei flussi viene dall'Africa sub-sahariana'

Veduta esterna del palazzo della Farnesina

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 03 DIC - "Bisogna guardare al confine meridionale della Libia": lo ha detto António Vitorino, direttore generale dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), intervenuto in video collegamento all'incontro sulle migrazioni organizzato nell'ambito della Conferenza Roma Med Dialogues 2021, alla sua VII edizione e promossa da Ministero degli Esteri e Ispi, con ANSA come media partner e in corso fino a domani 4 dicembre.
    "La maggior parte dei migranti viene dall'Africa sub-sahariana, quindi si sposta dalla parte meridionale della Libia. Bisogna stabilizzare la comunità di lì, così la migrazione può essere regolata", ha aggiunto, specificando il lavoro sinergico con organismi internazionali quali l'Unione africana (Ua) e l'Unione europea (Ue). Con particolare riferimento alla pandemia, Vitorino ha ricordato che essa "ha colpito le persone più vulnerabili come i migranti e i rifugiati, gli anelli più deboli della catena".
    L'impatto più incisivo, ha continuato Vitorino, arriva dall'est del Mediterraneo, ma si ha un aumento dei flussi nel centro dell'area, con una crescita di migranti salvati dalla guardia costiera libica e portati indietro. "Nel 2020-2021, le vittime sono aumentate di tre volte rispetto all'anno scorso sulla rotta mediterranea centrale", mentre sono "superficiali" le soluzioni proposte, con risorse economiche destinate al problema e che però non lo hanno risolto. (ANSA).
   

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