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Lanzarin a Bibione dà il via al progetto 'Turismo accessibile'

Progetto per rendere fruibili da tutti i luoghi di vacanza e i servizi

Redazione Ansa

VENEZIA, - L'annata 2023 di "Turismo accessibile ed inclusivo", il progetto biennale della Regione Veneto che si propone di promuovere e realizzare un cambiamento culturale da parte di tutti portatori d'interesse, pensando e riprogettando luoghi e servizi del comparto turistico al fine di renderli accessibili a tutti, senza distinzioni, ha preso il via oggi da Bibione, con una madrina d'eccezione, l'assessore alla sanità e sociale della Regione Manuela Lanzarin.

    "Dal Villaggio Be Active di Bibione - ha detto - abbiamo dato il via ad un tour di iniziative che, di volta in volta, toccheranno anche Asiago, Cortina, Venezia, Porto Tolle, Malcesine, Vicenza, Montegrotto Terme, Revine Lago-Conegliano.

    Crediamo molto in questo progetto, per il quale abbiamo stanziato 1 milione 760 mila euro per due anni - ha aggiunto - perché consideriamo un dovere civico ripensare offerta e località turistiche in chiave inclusiva, di modo che, progressivamente, si affermi una vera cultura dell'accessibilità per tutti nel senso più ampio del termine" Quest'anno il progetto interessa tutti i territori a vocazione turistica della nostra regione, dalle località balneari ai monti, le aree montane, i siti Unesco delle Dolomiti e delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, le città storiche, le città d'arte e gli itinerari delle Ville venete, le città murate, le località termali e il lago di Garda.

    "Turismo accessibile e inclusivo nasce a Jesolo, nella spiaggia antistante l'ospedale, meglio conosciuta come "spiaggia di Nemo", dove sono state avviate attività ricreative, sportive ed occupazionali con una sempre crescente attenzione verso l'inclusività. "Fin dall'inizio - ricorda Lanzarin - l'obiettivo del progetto è stato quello di creare una rete integrata tra le strutture turistico-ricettive, i servizi socio-sanitari, le amministrazioni comunali in particolare delle località turistiche, e il privato sociale, al fine di coniugare lo sviluppo economico con nuovi modelli sociali, per promuovere il turismo socio-sanitario inclusivo e incrementare anche il turismo internazionale".

    Destinatari del progetto sono i turisti con disabilità e le persone con disabilità in carico alle Ulss in particolare per quanti stanno facendo esperienze d'inserimento lavorativo e di autonomia abitativa. 
   

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