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Summit Eiis, le roadmap per collaborare verso la sostenibilità

'Oltre 3 mila visitatori. Siamo un punto d'incontro importante'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 MAG - Per fare buone partnership per la sostenibilità due cose devono rimanere fuori "l'ego e il logo".
    È questa una delle lezioni emerse all'European innovation for sustainability summit ospitato dall'European institute of innovation for sustainability (Eiis), in collaborazione con il Fondo internazionale dello sviluppo agricolo (Ifad) delle Nazioni unite e con il supporto istituzionale del Parlamento Europeo.
    I due giorni dell'evento, a Roma a Palazzo Orsini Taverna, hanno rappresentato "un punto d'incontro molto importante tra settore privato, istituzioni, governi e politica con l'obiettivo di capire come si fanno le partnership", secondo il direttore generale di Eiss, Andrea Geremicca. "Le aziende e le istituzioni coinvolte hanno raccontato come loro stanno portando avanti questi progetti e si è iniziato a descrivere la roadmap di alcune collaborazioni, tra anche filiere completamente diverse", afferma Geremicca. È questo il caso della Rainforest Alliance, presentato dal fondatore Daniel Katz, che riunisce comunità agricole e forestali, aziende, governi, società civile, individui e certifica oltre 50 mila prodotti come sostenibili.
    I relatori sono stati circa 80 da tutto il mondo, tra questi il presidente di Ifad Alvaro Lario, la vice presidente della Banca Europea per gli Investimenti Gelsomina Vigliotti, Jeffrey Sachs della Columbia University e lo chef Bruno Barbieri.
    Flaminia Catteruccia, professoressa della T.H. Chan School of Public Health di Harvard, ha presentato le nuove strategie allo studio per combattere la malaria.
    Grande la partecipazione del pubblico, composto anche di molti giovani. "Sono arrivate più di 3000 persone in questi due giorni. Invitiamo tutti i nostri alunni dell'European institute of innovation for sustainability, che sono circa 4000 da 102 Paesi, a partecipare non come ascoltatori ma come attori di cambiamento. Non possiamo parlare di future generazioni - conclude Geremicca - senza coinvolgerle". (ANSA).
   

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