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Siccità: Legambiente, serve subito un piano di razionamento

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Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 FEB - Definire un piano di razionamento dell'acqua per agricoltura, usi civili e industriale per una tempestiva riduzione dei prelievi, lavorare in agricoltura al riutilizzo delle acque reflue depurate, superando gli ostacoli normativi nazionali con l'attuazione del regolamento Ue, e indirizzare fin da ora la produzione del 2023 verso attività agricole meno idroesigenti. Sono queste, secondo Legambiente, le prime azioni concrete che il governo deve mettere in campo se davvero vuole fronteggiare l'emergenza siccità. In vista dell'incontro interministeriale, in programma domani a Palazzo Chigi Legambiente ricorda che secondo l'indagine "Il riutilizzo delle acque reflue in Italia", realizzata da Utilitalia il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura ha un potenziale enorme (9 miliardi di metri cubi all'anno, ma in Italia viene sfruttato, a causa di limiti normativi, pregiudizi degli agricoltori e una governance non ancora ben definita, solo per il 5% (475 milioni di metri cubi).
    "Per ridurre i prelievi di acqua e gli scarichi nei corpi idrici, occorre praticare seriamente il riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura e nei cicli produttivi", spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente . "Oggi c'è un potenziale enorme non utilizzato a causa di una normativa nazionale inadeguata e superata anche dal regolamento europeo del 2020 dedicato proprio al riuso, che va applicato subito anche nel nostro Paese. Ci sono poi le risorse del PNRR e quelle a disposizione del commissario per l'adeguamento del sistema depurativo, su cui stiamo ancora pagando decine di milioni di euro all'anno di multe europee, che devono essere indirizzate anche in questa direzione". (ANSA).
   

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