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In Cina, India e Stati Uniti il 50% del rischio climatico

Classifica Xdi, anche Milano fra centri economici vulnerabili

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 FEB - A livello globale Cina, India e Stati Uniti insieme rappresentano oltre il 50% degli Stati presenti nella top 100 della classifica del rischio climatico interno lordo. Lo spiega la prima analisi globale del patrimonio immobiliare e del territorio compiuta per gli investitori da Xdi (The Cross Dependency Initiative).
    Tra i centri economici altamente sviluppati e di rilevanza globale presenti nella top 100 figurano tra gli altri Buenos Aires, San Paolo, Giacarta, Pechino, Hồ Chí Minh City, Taiwan e Mumbai. L'analisi rileva la vulnerabilità dei centri economici in Europa di Londra, Monaco e Anversa e Milano che si trovano in alcune delle regioni europee più a rischio.
    Il Sud-Est asiatico registra la maggiore escalation di danni dal 1990 al 2050 in tutto il mondo.
    "Ora, per la prima volta, il settore finanziario può confrontare direttamente Mumbai, New York e Berlino utilizzando una metodologia simile", ha dichiarato il ceo di Xdi, Rohan Hamden. A Inverness, in Scozia, si registra il maggiore aumento del rischio di danni in Europa, con un incremento di oltre tre volte dal 1990 al 2050. Anche Norvegia, Russia, Inghilterra e Paesi Bassi registrano aumenti significativi del rischio di danni in più stati.
    Per la Grande Londra in particolare, la modellazione ipotizza che lo sbarramento del Tamigi potrebbe non essere in grado di tenere il passo con l'aumento del livello del mare e l'inondazione costiera potrebbe coincidere con il rischio di inondazioni estreme. (ANSA).
   

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