di Monica Paternesi
(ANSA) - ROMA, 06 APR - Stazioni green, produzione e
autoconsumo di energia da rinnovabili: il caro bollette si fa
sentire anche per Ferrovie dello Stato con un aumento dei costi
del 55% nel 2021 ed il Gruppo reagisce accelerando sulla
diversificazione delle fonti e la sostenibilità. Consumi
importanti, quelli di Ferrovie che ammontano a circa 6 TWh,
pari al 2% del fabbisogno annuale di energia elettrica a livello
nazionale. A Roma, Palermo e Napoli e dove non ci sono vincoli
vincoli paesaggistici o storici quindi le stazioni saranno
dotate di impianti fotovoltaici: a breve oltre al nuovo
parcheggio a Roma Termini, diventeranno ecologici anche i tetti
del parcheggio di Napoli centrale, la stazione di Roma Tiburtina
e quella di Palermo per un totale di 40 mila metri quadri da
destinare ad impianti fotovoltaici, capaci di coprire il 10% del
consumo del fabbisogno delle stazioni. In tutto 30 milioni di
metri quadri di suolo non fertile che il Gruppo ha individuato
in aree limitrofe a strade e ferrovie che potrebbero essere
utilizzati in ottica green. Alcune di queste aree, come la vasta
parte del patrimonio immobiliare del Gruppo, si trovano nel
centro delle città, a ridosso delle stazioni: per queste sono
previste azioni di piantumazione, corridoi verdi che concorrono
a riqualificare i sistemi urbani in ottica green, assicurando
l'equilibrio tra zone edificate e zone verdi. Ma il piano
industriale che l'amministratore delegato del Gruppo Luigi
Ferraris presenterà a maggio non si ferma qui: i progetti per
una differenziazione del mix energetico che veda un maggiore
utilizzo di fonti energetiche rinnovabili sono già avviati.
Attualmente, circa un terzo dell'elettricità necessaria alla
trazione è prodotta da fonti rinnovabili e acquistata da
operatori esterni, ma è su questo fronte che sono attesi i
maggiori sviluppi del Gruppo. Nel 2021 la quota di energia
elettrica certificata da Garanzie di Origine è passata dal 37%
del fabbisogno del 2020 al 61% per gli impianti fissi, ad
esclusione della trazione, e la soluzione potrebbe essere quella
di trasformare gli agglomerati industriali e il patrimonio
immobiliare in piccole comunità energetiche: un'operazione resa
più facile anche dal decreto sulle rinnovabili di novembre
scorso. Già nel 2021Trenitalia ha raddoppiato la produzione di
energia ad uso industriale da impianti fotovoltaici passando da
circa 3.000 a poco meno di 6.000 MWh, con investimenti sui tetti
green delle officine di Verona, Torino Smistamento e Firenze
Osmannoro e quest'anno sono attese nuove attivazioni a Napoli
Gianturco, Foligno, Voghera e Foggia, oltre al potenziamento del
preesistente impianto di Milano. Il Gruppo infine lavora anche
all'evoluzione dell'impianto elettrico e alla coibentazione
degli edifici tra interventi di building automation,
installazione a tappeto di lampade LED a basso consumo e sistemi
di corretta gestione luci quali temporizzatori, crepuscolari,
regolatori automatici di intensità luminosa come la
riqualificazione energetica dei sistemi di aria compressa e di
riscaldamento dei grandi impianti di manutenzione dei treni: la
stima è che abbattano i costi della bolletta energetica del 30%
con un investimento complessivo che, prima del nuovo piano
industriale ammontava a 60 milioni di euro entro il 2024 per 20
officine. (ANSA).
Fs, le stazioni diventano green contro il caro bollette
Costi energia 2021 +55%,punta su rinnovabili, autoconsumo