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Nel 2020 giù trasporto pubblico,36% acqua non arriva in casa

Ecosistema urbano, peggiora uso suolo; più piste ciclabili

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 08 NOV - Nel 2020, complice la pandemia, crolla un po' ovunque l'utilizzo del trasporto pubblico (-48%), nota dolente restano le perdite della rete idrica con il 36,1% dell'acqua potabile che non arriva ai rubinetti mentre in oltre la metà dei capoluoghi considerati peggiora l'indice dell'uso efficiente di suolo, a fronte di un calo più o meno marcato del numero di abitanti. Sono alcuni dei valori che emergono dal rapporto ecosistema urbano sulle performance ambientali di 105 capoluoghi italiani.
    Nel trasporto pubblico, eccezione positiva tra le grandi città turistiche è Milano, che rimane stabile al primo posto con 467 viaggi per abitante, seguita da Venezia, Roma, Genova. Tra i Comuni di medie dimensioni, Trieste, Cagliari, Parma, Brescia, Udine e Trento superano i 100 viaggi. Anche l'offerta del trasporto pubblico, calcolata in km percorsi annualmente dalle vetture per abitante residente registra un - 8%, con una media di 25 vetture-km/abitante. Sale il tasso di motorizzazione: 65,7 auto ogni 100 abitanti, contro le 64,6 del 2019.
    Quanto alle perdite idriche, in 19 città si disperde la metà o più dell'acqua immessa nelle condutture. Contengono le perdite entro il 15% solo Macerata, Mantova, Milano, Pordenone, Trento.
    In tutti i capoluoghi cresce il valore medio dei consumi idrici domestici: 153,2 litri al giorno pro capite, un +3% rispetto al 2019.
    Capitolo qualità dell'aria: per le concentrazioni di polveri sottili (PM10), anche nel 2020 la media annua dei 40 µg/mc, valore limite per la protezione della salute umana fissato dalla direttiva comunitaria, viene rispettata in tutte le città; nella media giornaliera che prevede di non superare 50 µg/mc, 35 capoluoghi hanno superato i 35 giorni consentiti e 13 centri urbani dove si conta più del doppio dei giorni di sforamento.
    Sul fronte delle energie rinnovabili, Padova, Oristano, Pesaro e Verona registrano la maggiore diffusione di solare termico e fotovoltaico installato nelle strutture pubbliche (tra i 26 e i 31 kW per 1000 abitanti); 23 i capoluoghi dove ancora non si raggiunge 1 kW/1000 abitanti, otto le città ferme a zero.
    Nel settore rifiuti cresce a livello nazionale la raccolta differenziata (il 59,3% sul totale dei rifiuti urbani) ma cala la produzione, con una media che si ferma a 514 kg pro-capite (erano 530 nel 2019).
    Nel 2020 tra le città permangono differenze considerevoli nella disponibilità di alberi pro capite: le migliori sono Brescia, Cuneo, Modena, Reggio Emilia, Trieste e Vibo Valentia (40 ogni 100 abitanti); in fondo alla classifica, Benevento e Potenza (5/100).
    Guardando alle piste ciclabili, nel 2020 Reggio Emilia registra il valore più alto con 45,74 metri equivalenti ogni 100 abitanti, seguita da Cremona e da Cuneo. In aumento il valore medio nazionale delle piste ciclabili equivalenti che sfiora i 9,5 metri. (ANSA).
   

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