(ANSA) - ROMA, 15 SET - Al Sud e nelle isole servono
investimenti per 2,2 miliardi di euro per rimediare alla carenza
di impianti per il trattamento dei rifiuti, e nel Pnrr si
possono trovare 440 milioni di euro per questo. Lo sostiene
Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed
energetiche. Oggi ha presentato al Green Symposium di Napoli
l'impatto degli investimenti legati al PNRR nel settore rifiuti
al Sud Italia.
La percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata a
livello nazionale, nel 2019, è stata pari al 61%, con differenze
sostanziali: il Nord (67%) e la Sardegna (73%) hanno conseguito
gli obiettivi previsti dalla normativa, mentre il Sud
peninsulare si attesta al 52% e la Sicilia al 39%.
Considerando gli obiettivi della normativa europea al 2035 -
riciclo al 65% e discarica al di sotto del 10% - servono nel Sud
peninsulare e in Sicilia investimenti pari a 2,2 miliardi di
euro: ciò per soddisfare il fabbisogno di trattamento della
frazione organica per ulteriori 2 milioni di tonnellate e di
incenerimento con recupero di energia per ulteriori 1,3 milioni
di tonnellate.
Il deficit impiantistico si traduce anche nei viaggi dei
rifiuti verso gli impianti del Nord, con maggiori costi a carico
dei cittadini del Mezzogiorno: mediamente per la riscossione
della tariffa sui rifiuti pagano tra i 355 ed i 360 euro,
rispetto ai 273 euro del Nord e ai 322 euro del Centro.
Sono stati stimati in circa 440 milioni di euro gli
investimenti realizzabili nel Mezzogiorno dalle imprese
associate a Utilitalia. La messa a terra degli investimenti, in
particolar modo quelli relativi ad impianti per il trattamento
della frazione organica, contribuirebbe ad incrementare la
capacità disponibile di oltre il 20% e ridurre il fabbisogno del
16%. (ANSA).
Rifiuti: al sud servono impianti per 2,2 miliardi
Utilitalia, nel Pnrr si possono trovare 440 milioni