(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Sono ancora numerosi i punti in
materia di ambiente sui quali non c'è ancora accordo fra i paesi
del G20. Fra questi, l'eliminazione dei sussidi alle fonti
fossili di energia e la destinazione di almeno 1/4 dei fondi
post-pandemia alla lotta al cambiamento climatico. Gli sherpa
delle delegazioni stanno ancora trattando, per permettere ai
ministri dell'Ambiente del G20 di arrivare ad un documento
comune al vertice di Napoli del 22 e 23 luglio. Lo rivelano
all'ANSA fonti del Ministero della Transizione ecologica.
Fra i punti in discussione, c'è l'affermazione
dell'importanza di un approccio scientifico nelle politiche sul
clima; l'accelerazione delle politiche climatiche nel corso
degli anni Venti, per mantenere il riscaldamento globale sotto
1,5 gradi dai livelli pre-industriali (l'obiettivo più ambizioso
dell'Accordo di Parigi); l'aggiornamento entro la Cop26 di
Glasgow a fine anno degli obiettivi di decarbonizzazione dei
singoli stati nell'ambito dell'Accordo di Parigi (i cosiddetti
NDC, National Determined Contributions).
Non c'è accordo finora sulla proposta italiana di impegnarsi
a raggiungere zero emissioni nette a metà secolo e ad eliminare
al più presto le centrali a carbone. Si tratta sul
riconoscimento della necessità di investire in tecnologie
pulite, compresa la discussa cattura del carbonio (CCS, Carbon
Capture and Storage). Fra i temi sui quali trovare un accordo è
più difficile, c'è l'eminazione dei sussidi alle fonti fossili
di energia e alle centrali a carbone. Infine, la presidenza
italiana sta cercando di far passare l'impegno dei G20 a
destinare almeno 1/4 dei piani di recupero per il post-pandemia
alla mitigazione e all'adattamento al cambiamento climatico.
(ANSA).
G20 Ambiente: si cerca accordo su taglio sussidi a fossili
Italia propone di destinare al clima 1/4 dei fondi post-pandemia