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Tav: da acqua calda galleria riserva di energia geotermica

Studio condotto da Telt con dipartimenti del Politecnico Torino

Tav: da acqua calda galleria riserva di energia geotermica

Redazione Ansa

TORINO - L'acqua calda intercettata durante lo scavo del tunnel di base a Chiomonte (Torino) della nuova linea ferroviaria Torino-Lione può generare, opportunamente incanalata, una potenza termica stimata tra i 9,3 e i 14,4 megawatt. Lo studio per valorizzare la fonte di energia rinnovabile è stato condotto, in due anni e mezzo, da Telt, il promotore pubblico incaricato di realizzare l'infrastruttura, e dai dipartimenti di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture e di Energia del Politecnico di Torino.
   

L'energia geotermica può consentire un taglio di 57 tonnellate all'anno nell'emissione in atmosfera di anidride carbonica e di 264 MWh all'anno. Sono state approfondite quattro ipotesi di utilizzo a Chiomonte, durante gli anni di lavori: alimentazione di uno spazio visitatori e degli uffici di cantiere, teleriscaldamento di 80 edifici, alimentazione di serre per la orto-floricoltura o di serre idroponiche. Altre tre ipotesi sono state analizzate per l'uso dopo il 2030, quando è prevista l'entrata in servizio della nuova ferrovia, a Susa, dove le acque calde confluiranno al termine dei lavori della Torino-Lione: alimentazione di una piscina comunale, del teleriscaldamento di 2.000 abitazioni o della stazione ferroviaria internazionale con i rispettivi uffici.

    Lo studio si inserisce nel quadro dei "principi e degli obiettivi di sviluppo sostenibile sui Sustainable Development Goals che il promotore pubblico si è impegnato a perseguire dalla sua adesione al Global Compact delle Nazioni Unite avvenuta nel 2015. 
   

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