(ANSA) - NUOVA DELHI, 15 DIC - È stata posata oggi in
Gujarat la prima pietra del megaprogetto indiano per il più
esteso parco di energia rinnovabile del mondo. Alla cerimonia ha
preso parte, virtualmente, il premier Narendra Modi, impegnato
in un tour nello stato di cui fu governatore negli anni Novanta.
Il parco, che verrà realizzato a Khavda, nella zona desertica
del Kutch, sarà il primo in India con caratteristiche ibride: su
un'area di 72.600 ettari saranno infatti installati sia pannelli
solari che impianti eolici, con l'obiettivo di fornire 30.000
megawatt di potenza. Il progetto è uno dei primi passi concreti
per raggiungere l'obiettivo del paese, che si è impegnato ad
installare entro il 2022 impianti con fonti di energia
rinnovabile per almeno 175 gigawattora.
Il quotidiano The Indian Express sottolinea un aspetto
controverso del progetto: il parco sarà realizzato ad appena sei
chilometri dal confine con il Pakistan, in una zona controllata
sia dall'esercito che dal BSF, Border Security Force, le forze
speciali di frontiera, e inaccessibile ai civili. L'intera area
è circondata da zone vietate, che appartengono sia all'esercito
che alla BSF. Lo scorso aprile, il ministro della Difesa ha dato
il nulla osta all'uso dell'area, mentre Sunaina Tomar,
sottosegretario all'Energia dello stato ha detto che l'area è
stata scelta perché "interamente deserta", e ha aggiunto che
"installare una foresta di pale eoliche è un modo per segnare il
confine".
Sempre oggi, il premier inaugurerà un impianto di
desalinizzazione di 10 milioni di litri al giorno a Mandvi, nel
distretto di Saurashtra, lungo le coste del Mare Arabico.
(ANSA).
India: al via parco energia rinnovabile più grande del mondo
Sarà in Gujarat, a soli 6 km dal confine col Pakistan