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Nucleare: Sogin accelera, attività da 900 milioni (+144%)

In piano 20-25 via lavori a Trino-Garigliano. Incognita deposito

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 11 SET - Sogin, la società pubblica responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, prevede "avanzamenti nel decommissioning per oltre 900 milioni di euro, con un picco di attività nel biennio 2022-2023 dovuto, fra l'altro, all'avvio degli smantellamenti dei reattori delle centrali di Trino e Garigliano e alla realizzazione del Complesso Cemex a Saluggia" nel piano industriale 2020-2025 presentato alla stampa.
    Questa pianificazione consentirà, per la società, di raggiungere gli obiettivi previsti dal nuovo Piano a Vita Intera e "una crescita del valore medio delle attività, dai 62 milioni di euro registrati nel periodo 2013-2019 ai 151 milioni di euro nell'arco di Piano (+144%)".
    Il piano prevede anche per il decommissioning delle centrali nucleari un aumento dei costi commisurati medi di 89 milioni di euro rispetto al 2013-2019 fino a 151 milioni. Questo incremento dei costi annui di avanzamento - sottolinea la società - è "in linea con gli obiettivi del piano a vita intera".
    Resta invece"un punto interrogativo" il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, secondo l'amministratore delegato di Sogin, Emanuele Fontani, in attesa del via libera alla Cnapi (la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee). Fontani spiega che, anche in caso di una decisione su dove farlo nel 2020, "faremmo un errore" a dire che l'apertura è sicuramente nel 2029.
    "Le tempistiche sono definite dalla legge", spiega Fontani alla presentazione del piano industriale, e una decisione nel 2020 "vuol dire 2026 inizio realizzazione, 2029 apertura del deposito" ma poi ci sono incognite sui tempi realizzazione che dipendono dalla localizzazione. (ANSA).
   

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