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Supercomputer e biotecnologie, il 5 Xmille Enea per le api

Agenzia al lavoro per la salvaguardia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 01 GIU - Biotecnologie avanzate e supercomputer per salvare le api, minacciate da cambiamento climatico, inquinamento, pesticidi e da alcuni insetti invasivi che distruggono gli alveari.
    A queste attività Enea destinerà i fondi del 5x1000 che i contribuenti vorranno assegnare alla ricerca scientifica dell'Agenzia, indicando nella dichiarazione dei redditi 2023 il codice fiscale 01320740580.
    L'annuncio in una nota alla vigilia della Giornata Mondiale dell'Ambiente, il più grande evento annuale delle Nazioni Unite per promuovere la tutela del nostro pianeta.
    Per preservare queste preziose "sentinelle della biodiversità", responsabili dell'impollinazione di gran parte delle specie vegetali, della produzione di cibo e dell'integrità biologica del nostro pianeta, un team di ricercatori dell'Agenzia sta sviluppando un innovativo biopesticida in grado di fermare gli insetti 'nemici' di api e alveari, senza rischi per l'ambiente e la salute umana.
    "Alla base del nuovo antiparassitario Enea ci sono le biotecnologie che sfruttano un meccanismo naturale presente in organismi vegetali e animali per colpire i geni necessari allo sviluppo e alla sopravvivenza di questo parassita degli alveari", spiega Salvatore Arpaia, ricercatore della Divisione Enea di Bioenergia, bioraffineria e chimica verde. "Inoltre - aggiunge - sarà fondamentale il contributo del supercalcolatore CRESCO, il secondo più potente d'Italia, che grazie al 5x1000 ci permetterà di elaborare tutti i dati di bioinformatica ottenuti dal laboratorio che ha svolto le attività di genomica e biologia molecolare sugli insetti presso il Centro Ricerche Trisaia".
    Con i finanziamenti del 5x1000 sarà possibile condurre nuove prove sperimentali di lotta agli insetti infestanti.
    Negli ultimi 10-15 anni gli apicoltori hanno lanciato l'allarme, segnalando un declino del numero di api e perdite di colonie. Il fenomeno ha diverse cause, come l'agricoltura intensiva, l'uso di pesticidi, la perdita di habitat, i virus ma anche gli attacchi di agenti patogeni e di specie invasive. (ANSA).
   

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