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Ambiente: Polimi, da economia circolare 14 miliardi risparmi

Ma sono solo il 14% di quello che si potrebbe fare in Italia

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 13 DIC - L'economia circolare ha già fatto risparmiare nel 2021 a sette grandi settori industriali dell'Italia oltre 14,4 miliardi di euro, grazie all'adozione efficace di pratiche manageriali che hanno permesso di utilizzare meno risorse e di estendere il ciclo di vita dei prodotti. Ma si tratta solo del 14% di quanto si potrebbe risparmiare entro il 2030 se la circular economy venisse applicata nella sua totalità: più di 103 miliardi all'anno, cui vanno aggiunte quasi 1,9 milioni di tonnellate di CO2 in meno.
    E' quanto emerge dal Circular economy report 2022 dell'Energy&Strategy della School of management del Politecnico di Milano, frutto di un sondaggio tra oltre 200 aziende appartenenti a sette settori produttivi centrali per l'economia italiana: l'automotive, le costruzioni, l'elettronica di consumo, il food&beverage, l'impiantistica industriale, i mobili e l'arredamento e il tessile.
    Il bicchiere, si legge nel rapporto, va visto mezzo pieno: per la prima volta sono più della metà (il 57% contro il 44% nel 2021) le imprese intervistate che hanno adottato almeno una pratica di economia circolare, tra cui gran parte del comparto tessile e del food&beverage (80% o più), mentre è scesa al 27% la percentuale di chi non ne vuole sentire parlare. Sale inoltre al 61% la quota di aziende che ha investito significativamente, rispetto alla propria taglia, nell'economia circolare e che in più di metà dei casi stima tempi di rientro inferiori o pari a 2 anni: una scommessa che viene accompagnata dal sistema bancario-finanziario con finanziamenti saliti ad oltre 30 miliardi di euro.
    "Sono tante le sfide ancora da affrontare con una più decisa volontà di azione, da quelle normative a quelle industriali, soprattutto legate alla riconversione dei business lineari, eppure pare lecito chiudere questo 2022 con un po' di ottimismo", ha commentato Davide Chiaroni, responsabile della ricerca e vicedirettore dell'E&S. Che aggiunge: "non bisogna lasciarsi distrarre dai temi 'caldi' né sottovalutare la portata, e il tempo necessario, per questa trasformazione.
    L'economia circolare infatti è altra cosa rispetto allo sviluppo sostenibile, né si può circoscrivere alle pratiche di riciclo dei materiali e di gestione dei rifiuti". (ANSA).
   

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