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Alimentare: 9 mln a ricerca italiana per sostenibilità

Con bando Prima, premiati 7 progetti Belpaese su 15 selezionati

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 02 DIC - Circa 9 milioni di euro alla ricerca italiana nel settore dell'agroalimentare. Sono le risorse, annunciate dal ministero dell'Università e della ricerca e dal Segretariato italiano di Prima (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area, istituito presso l'Università di Siena - Santa Chiara Lab, ), destinate a 7 progetti, coordinati dal Belpaese, vincitori della sezione 1 di un bando promosso e finanziato congiuntamente dalla Commissione Europea e da 19 Paesi dell'area Euro-Med, di cui 11 membri dell'UE e 8 non-Ue. Scopo del bando è lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili nel settore dell'agrifood: 15 in totale i progetti selezionati per la sezione 1 finanziata interamente dalla Commissione Europea con 33,2 mln di risorse.
    La sezione 2, finanziata da ciascuno dei 19 Paesi afferenti al Programma, è ancora in valutazione: circa 37 milioni le risorse a disposizione.
    "Le performance italiane, vista la grande competitività dei bandi, confermano che i team di ricerca italiani sono pronti alla sfida europea" spiega in una nota Gaetano Manfredi, ministro dell'Università e della ricerca. "Questi finanziamenti sono un'ottima notizia in tempi così difficili; tali progettualità rappresenteranno infatti un'opportunità in termini di competitività complessiva per il Paese, fornendo soluzioni concrete a supporto delle sfide della sostenibilità sulle quali Prima è fortemente impegnata, in linea con il Green Deal europeo e le diverse strategie europee nel settore" aggiunge Angelo Riccaboni, presidente della Fondazione Prima.
    I progetti a guida italiana, ciascuno con una forte componente di innovazione, propongono: lo sviluppo di nuovi alimenti a base di grano dall'elevato valore nutrizionale e salutistico; il miglioramento della sostenibilità nella filiera produttiva di polli e ovini, valorizzando le capacità di adattamento delle razze locali; la produzione di alimenti sostenibili per ruminanti arricchiti da olio di sansa e polifenoli; il riutilizzo di acque non convenzionali per contrastare il problema della scarsità idrica; lo sviluppo di sistemi di quantificazione dell'uso di acqua per un miglior adattamento al cambiamento climatico. (ANSA).
   

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