Rubriche

Expo Dubai:Bicocca, giovani più attenti a cibi sostenibili

Con lockdown ragazzi ai fornelli, trasformate abitudini

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 04 AGO - Anche per l'alimentazione come per molti aspetti della vita quotidiana, c'è un prima e un dopo l'emergenza Coronavirus. Le lunghe giornate del lockdown hanno accostato gli italiani alla cucina e, soprattutto nei più giovani, portato ad abitudini alimentari più sostenibili, con una dieta più varia e la scelta di materie prime fresche.
    Infatti oltre sette ragazzi su dieci, tra 14 e 29 anni, hanno hanno dichiarato di essersi divertiti a cucinare durante il confinamento. E' quanto emerge dalla ricerca del Bicocca Center of Science and Technology for Food (BEST4Food) dell'Università di Milano-Bicocca. Lo studio è parte integrante dell'iniziativa di ateneo "Bicocca for Expo 2020 Dubai", i cui risultati preliminari sono anticipati nel primo numero della newsletter del Commissariato italiano. L'indagine, oltre a diverse informazioni socio-demografiche, ha registrato un'ampia serie di trasformazioni comportamentali e attitudinali legate ai processi di acquisto, preparazione e consumo di cibo durante il lockdown, nonché alcuni elementi relativi alla condizione psico-emotiva dei partecipanti nello stesso periodo.
    Il team di ricerca ha sviluppato un indice statistico in grado di evidenziare l'effetto lockdown sulla salubrità e sostenibilità dei consumi dei partecipanti. Tra i risultati, si evidenzia una relazione tra il tempo passato a cucinare e il piacere ad esso collegato, e la transizione verso modelli sostenibili; ma soprattutto si rintraccia una più pronunciata trasformazione in senso sostenibile dei consumi delle giovani generazioni (under 29) rispetto alle coorti più adulte.
    In generale, la maggioranza dei circa 2.500 rispondenti ha dichiarato di aver cucinato più spesso durante la fase 1 dell'epidemia rispetto al solito (62,9%), di aver utilizzato più materie prime fresche (45,6%), e di aver preparato più frequentemente ricette che richiedono un tempo di elaborazione superiore a 30 minuti.
    Lo studio sottolinea che attorno al cibo si è costruito un dialogo intergenerazionale e vede nei giovani, "investiti del ruolo di agenti di cambiamento", il centro dei processi culturali ed economici necessari per superare i modelli alimentari insostenibili.
    occasione da non perdere per il futuro. La prospettiva appare favorevole: la maggior parte dei rispondenti afferma non solo di voler mantenere anche nel futuro le neo-acquisite abitudini dietetiche (67,9%) e di cucina (68,6%), ma anche di voler continuare a rifornirsi di alimenti presso i punti vendita fisici utilizzati durante il lockdown (77,4%). (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it