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Proxima Fusion, nuovi fondi per accelerare su energia pulita

Raccolti altri 20 milioni di finanziamenti per stellarator

Proxima Fusion, nuovi fondi per accelerare su energia pulita

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 10 APR - Accelerare verso l'energia pulita e la costruzione della prima generazione di impianti di energia da fusione basati su stellarator quasi-isodinamici (Qi) con superconduttori ad alta temperatura. Questo l'obiettivo del nuovo finanziamento raccolto da Proxima Fusion, la società nata come primo spin-out dell'Istituto Max Planck per Fisica del Plasma (Ipp) dove l'italiano Francesco Sciortino è Co-Fondatore e Ceo. A meno di un anno dal round pre-seed di 7,5 milioni di euro ha così raccolto altri 20 milioni in finanziamenti seed.
    L'operazione sosterrà la start-up con sede a Monaco verso la costruzione della prima generazione di impianti di energia da fusione basati su stellarator quasi-isodinamici (Qi) con superconduttori ad alta temperatura.
    Gli stellarator Qi promettono una fonte di energia pulita, sicura e praticamente illimitata.
    "Abbiamo base a Monaco - spiega Sciortino raggiunto dall'ANSA - perché facciamo leva sull'esperienza e i risultati del Max Planck, e particolarmente dello stellarator W7-X, al momento lo stellarator più avanzato al mondo, per poter andare oltre portando avanti il sogno di chi lo ha costruito e sviluppare nuovi sistemi per produrre e vendere energia pulita che siano economicamente sostenibili per il mercato e contribuire a disegnare il futuro. Vogliamo diventare il campione europeo della fusione e auspichiamo di poter lavorare molto anche con l'Italia".
    Come sottolinea Proxima, la scienza dietro questa classe di dispositivi di confinamento magnetico per fusione è oggetto di ricerca da più di sei decenni; tuttavia, raggiungere condizioni per creare energia sostenibile e commercialmente vantaggiosa con la fusione rimane una sfida. "Siamo convinti - conclude il Ceo e co fondatore - che il modo migliore per realizzare la fusione sia attraverso gli stellarators. Centrali a fusione che lavoreranno con atomi di idrogeno pesante, con potenze e densità di energia talmente alte da rendere il paragone con i combustibili fossili una cosa ridicola: fondendo l'equivalente di un cucchiaino di idrogeno, la densità di energia che ne deriva potrebbe essere simile a 11 tonnellate di carbone".
    (ANSA).
   

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