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Bankitalia:se poca attenzione a ambiente rischi di credito

Angelini, su regolamentazione ambientale quadro incompiuto

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - "Una insufficiente attenzione degli intermediari alle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance ndr.) e in particolare a quelle ambientali, può tradursi in maggiori rischi, in primis di credito". E' quanto ha affermato il vice direttore generale della Banca d'Italia Paolo Angelini intervenendo questa mattina al comitato esecutivo dell'Abi.
    Sul fronte della regolamentazione ambientale, ha ricordato il responsabile di Bankitalia, sono in fase di elaborazione molte novità, ma "il quadro normativo è lungi dal poter essere considerato compiuto". Anche se "alcuni elementi sono tuttavia già chiari, e consentono ai soggetti coinvolti - intermediari, imprese, autorità - di portare avanti alcune attività".
    Il quadro per il rischio fisico è già relativamente chiaro.
    Il settore assicurativo ha una lunga tradizione di gestione di questa tipologia di rischio; la gamma dei dati a disposizione è ampia; le banche in ritardo su questo fronte hanno gli strumenti per adeguarsi". A suo parere, "Va inoltre considerato che in futuro potrà contare non solo il rischio di credito effettivo, ma anche quello percepito". Un intermediario, ha spiegato infatti, potrebbe essere penalizzato dal mercato (maggiore costo di raccolta e capitale) anche solo in base alla percezione di un non adeguato controllo dei rischi climatici e ambientali. È quindi necessario rivedere in modo opportuno la governance e l'operatività aziendale, e migliorare la disponibilità di dati" ha sottolineato Angelini. Precisando che su questo fronte le linee guida emanate dal Comitato di Basilea, dall'EBA e dalla BCE "forniscono già numerose indicazioni operative".
    Secondo Angelini, "è inoltre già chiaro che il nuovo assetto richiederà agli intermediari di elaborare piani strategici di medio-lungo periodo, non tipici dell'attività bancaria (10-20 anni), caratterizzati da obiettivi di decarbonizzazione quantificabili ex ante - in base a misure oggettive e affidabili - e verificabili ex post. Ritengo che a questi fini gli intermediari non possano operare in autonomia: gli sforzi per raggiungere gli obiettivi climatici dell'Unione europea saranno vani - ha concluso - se le imprese non finanziarie non si attrezzeranno per produrre e rispettare piani di transizione con caratteristiche analoghe a quelle dei piani degli intermediari - lunga copertura temporale, misurabilità, verificabilità ex post". (ANSA).
   

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