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Iea, Cina leader mondiale nell'installazione di rinnovabili

L'India nei prossimi 5 anni avrà il tasso di crescita maggiore

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 01 DIC - La Cina è il leader mondiale nell'installazione di nuove fonti rinnovabili. Si prevede che raggiunga 1.200 gigawatt di solare ed eolico nel 2026, con 4 anni di anticipo rispetto al suo obiettivo attuale al 2030. Lo rivela il rapporto annuale sulle rinnovabili dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea), diffuso oggi.
    Secondo lo studio, nel periodo 2021-2026 l'India avrà il tasso di crescita delle rinnovabili maggiore, raddoppiando le nuove installazioni rispetto al periodo 2015-2020. Le installazioni in Europa e negli Usa sono avviate ad accelerare considerevolmente nel prossimo quinquiennio, rispetto ai cinque anni precedenti. Cina, India, Europa e Usa rappresentano l'80% dell'aumento globale delle rinnovabili.
    "La crescita delle fonti pulite in India è notevole - ha commentato il direttore generale dell'Iea, Fatih Birol -, a sostegno dell'obiettivo del governo, da poco annunciato, di raggiungere 500 GW di rinnovabili al 2030. La Cina contiuna a dimostrare la sua forza nell'energia pulita, con l'espansione delle rinnovabili che suggerisce che il paese possa raggiungere il picco delle sue emissioni di CO2 ben prima del 2030".
    Il solare rimane il motore della crescita della produzione elettrica pulita, con le nuove installazioni che nel 2021 aumenteranno del 17%, fino ad arrivare ad un nuovo record di quasi 160 GW. Le nuove installazioni eoliche a terra quest'anno saranno di un quarto più alte della media del periodo 2025-2020.
    La capacità totale dell'eolico offshore sarà più che triplicata al 2026.
    La domanda globale di biocarburanti nel 2021 si prevede che superi i livelli del 2019, rimbalzando dal crollo del 2020 dovuto alla pandemia. La domanda crescerà fortemente fino al 2026, con l'Asia che garantirà quasi il 30% della nuova produzione. L'India è previsto che diventi il terzo mercato mondiale per l'etanolo, dopo gli Stati Uniti e il Brasile.
    (ANSA).
   

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