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Legno: Conlegno, illegale il 30% del materiale nel mondo

Fravega, tracciare l'origine per tutelare patrimonio forestale

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 02 AGO - Il commercio di legno illegale vale oltre 150 miliardi di dollari l'anno, mentre secondo la Fao, negli ultimi 30 anni sono andati persi 178 milioni di ettari di foreste, un'area pari all'intera estensione della Libia. Lo annuncia Conlegno, il consorzio che si occupa di "tutelare il patrimonio forestale e la biodiversità favorendo l'impiego del legno, dalla materia prima all'imballaggio, al legno strutturale".
    Secondo il Consorzio in diverse zone del mondo si sta assistendo a "importanti quote di riforestazione e grazie a una maggiore attenzione riservata all'ambiente, a un allargamento delle aree protette che, dal 1990 ad oggi, sono aumentate di 191 milioni di ettari". In Italia Conlegno agisce attraverso il marchio 'Legnok' per "contrastare la deforestazione e promuovere il mercato di legno e derivati di origine sicura e certificata".
    Proprio i "tagli boschivi indiscriminati", secondo Legnok, determinano il "maggiore impatto distruttivo sulle foreste della Terra". Secondo il Consorzio il cosiddetto 'illegal logging' riguarda il 30% del legno commercializzato nel mondo. Secondo The Guardian la maglia nera degli acquisti di legno illegale va alla Cina e riguarda per gran parte materiale proveniente dall'area amazzonica del Brasile. "Quella del legno illegale è una problematica globale e gravissima per la salute del Pianeta e per tutti noi", spiega il presidente di Conlegno, Orlando Fravega. Secondo Fravega "soltanto tracciando la provenienza del legname possiamo essere sicuri che i prodotti che arrivano nelle linee di produzione e, da ultimo, nelle case, provengano da foreste legalmente gestite, in un'ottica di salvaguardia delle loro funzioni produttive, ambientali e sociali". (ANSA).
   

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