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Ey, 60% imprese Italia comunica su cambiamenti climatici (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 22 LUG - Le sfide legate al cambiamento climatico, oggetto di discussione in ambito di G20, "non possono essere approcciate con soluzioni applicabili soltanto su scala locale". Lo afferma Roberto Giacomelli, partner di Ey ed esperto di cambiamenti climatici e sostenibilità. A suo avviso "la cooperazione è un elemento imprescindibile per raggiungere gli obiettivi prefissati", per i quali occorre "fare leva sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai cambiamenti sociali in atto".
    "I Governi - aggiunge Giacomelli - sono chiamati a rispondere con forza per dare piena attuazione agli impegni presi sui cambiamenti climatici a livello internazionale, con l'Accordo di Parigi, ed europeo, con il Green Deal". Riferendosi all'obiettivo della neutralità carbonica al 2050 fissato dall'Ue Giacomelli sottolinea che per raggiungerlo "l'intervento del settore pubblico non è sufficiente". A suo avviso "le tempistiche e la portata degli investimenti necessari rendono il coinvolgimento diretto delle imprese imprescindibile". Un coinvolgimento che "vediamo già oggi", con "un numero sempre maggiore di aziende che intraprende un percorso per la riduzione delle emissioni di gas serra e in ultima battuta per il raggiungimento della carbon neutrality".
    Un percorso di decarbonizzazione però "non può prescindere dalla valutazione delle trasformazioni tecnologiche e in primis di quelle del comparto energetico". Qui secondo Giacomelli "i dati parlano chiaro, ad esempio, per la diffusione dell'idrogeno verde". "Se confrontiamo il costo per MWh di metano per uso commerciale con l'idrogeno verde, - spiega - osserviamo che il secondo ha un costo circa 6 volte più elevato, passando passando da 45 a circa 270 euro a MWh". "Questo - conclude - significa che saranno necessari ingenti sussidi pubblici al fine di rendere lo switch verso l'idrogeno verde praticabile e competitivo prima del 2030". (ANSA).
   

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