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Goldman Sachs, meno numeri e più filosofia per Esg

Attenti alla trappola del breve termine

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 LUG - Uno studio di Goldman Sachs mette in guardia dal rischio di una "trappola del breve termine" per la finanza Esg che si potrebbe superare con meno numeri e più filosofia. Gli investimenti legati a temi ambientali, sociali e di governance hanno un orizzonte di lungo periodo, ma la necessità di renderli misurabili rischia di portare "allo stesso tipo di misurazioni che hanno portato la gestione attiva delle azioni a strategie di breve periodo", si legge nell'analisi "Sustainable Esg investing: turning promises into Performance".
    "La chiave per valutare correttamente un fondo a lungo termine non è trasformare quella valutazione in un'analisi dei risultati a breve termine che allontanerebbe quel fondo dalle valutazioni nel lungo periodo spingendolo a una ottimizzazione nel breve periodo", continua il testo.
    Lo studio, pur riconoscendo l'importanza delle misurazioni anche nella finanza Esg, enfatizza l'importanza della filosofia.
    "I metodi di valutazione devono tener conto della strategia a lungo termine di queste strategie, piuttosto che cercare di cambiarla o ignorarla", si legge nel testo. "Questo significa che le recensioni hanno bisogno di una base filosofica più solida", continua il testo e devono essere "più incentrate sulla coerenza a quella filosofia e sulla prova delle competenze necessarie".
    "Sono le competenze che possono portare a più rigore", secondo l'analisi, aspetti come se il gestore sa distinguere il gestore tra la diversità e la sua apparenza, la sua esperienza nell'anticipare le tendenze sui flash point e la sua capacità di valutare la gestione. Le statistiche possono essere utili "ex post", per valutare quanto spesso il gestore aveva valutato correttamente l'azienda o l'importanza di un tema.
    Gli autori dello studio Steve Strongin e Deborah Mirabal ritengono che spesso sia "controproducente" aggiungere i temi Esg ai mandati per gli strumenti finanziari diversi dalle azioni. Mentre nei mandati per le azioni la capacità di combinarli "dipenderà fondamentalmente dal orizzonte temporale reale degli investimenti". Per questo, concludono, "avrebbe più senso esaminare la compatibilità filosofica con i processi di investimento attuali che con le statistiche sul fatturato".
    (ANSA).
   

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