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Schroders: l'impatto del climate change più pesante in India

Analisi a 30 anni, meno esposti Svizzera, Canada e Regno Unito

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - La società di gestione del risparmio Schroders ha integrato il riscaldamento globale nelle sue previsioni a 30 anni dei rendimenti di varie asset class.
    Dall'analisi è emerso che l'India rischia di essere il paese più colpito mentre alcuni paesi freddi potrebbero vedere rendimenti più elevati, pur scontando gli altri effetti negativi del cambiamento climatico globale.
    A 30 anni, i rendimenti aggiustati per l'inflazione dei mercati azionari indiani sono previsti, nello studio, al 6,2% all'anno senza cambiamenti climatici, e scendono al 2,3% annuo incorporando il climate change. E vedranno effetti "importanti", secondo l'analisi di Schroders, anche i mercati di Singapore e Australia.
    Al contrario, sulla base di queste previsioni, in Svizzera, Canada e Regno Unito il cambiamento climatico porterà a una crescita dei rendimenti per i mercati azionari. I rendimenti corretti per l'inflazione del mercato azionario svizzero nei prossimi 30 anni saranno al 4,1% senza cambiamenti climatici e al 5,4% includendo questi ultimi. In modo simile i dati per il Canada sono 4,4% e 5,4% e per il Regno Unito 5,7% e 6%.
    Ciò che succederà sui mercati azionari si rifletterà anche su quelli obbligazionari. Vedremo quindi i Titoli di Stato di Canada e Regno Unito tra i principali beneficiari di tali cambiamenti. Anche i corporate bond e le obbligazioni inflation-linked britannici ne beneficeranno. I titoli di Stato di Singapore, Australia e Asia subiranno invece un impatto particolarmente negativo.
    L'analisi considera infatti i costi fisici del clima sull'output economico, gli sforzi intrapresi per mitigare l'aumento delle temperature e le perdite legate all'esclusione di forme di energia legate a petrolio o carbone.
    "Tuttavia, ciò non significa che questi Paesi non dovrebbero fare niente per ostacolare il cambiamento climatico. Anche se le prospettive a 30 anni sono positive, su un orizzonte più lungo le temperature aumenteranno ulteriormente e le perdite economiche saranno più diffuse", osservano gli economisti Craig Botham e Irene Lauro. "Inoltre - aggiungono - la nostra analisi guarda all'impatto economico e ai rendimenti dei mercati, ma non ai molti altri effetti negativi legati al riscaldamento globale".(ANSA).
   

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