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Banca Etica: fondi previdenza valgono 250 mld, solo 23% Esg

Banca Etica, solo 24% è investito in Italia, chance per finanza sostenibile

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 FEB - Il risparmio previdenziale privato in Italia vale più di 250 miliardi di euro e riguarda circa 10 milioni di soggetti tra iscritti e già pensionati.
    Complessivamente, viene investito nell'economia italiana il 27,7% di queste risorse (36,7 miliardi sui 132,5 di totale gestibile), il 77% delle quali in titoli di Stato. Alle imprese italiane arrivano 3,7 miliardi di euro, solo il 2,8% del potenziale, escludendo gli investimenti immobiliari e la gestione della liquidità. Di queste, ancora, l'89% viene investito in imprese quotate, e solo 400 milioni vanno ad imprese italiane non quotate (lo 0,3% del totale). E' quanto emerge da un'indagine di Banca Etica che sottolinea come il patrimonio previdenziale gestito con criteri di finanza responsabile è fermo a una quota del 23% e che di 100 euro gestiti dalla previdenza complementare, solo 24 restano nel nostro territorio e solo 3 vanno a finanziare imprese e attività produttive.
    In particolare, stando al report di impatto 2019 di Etica sgr, non selezionare gli investimenti con rigorosi criteri ESG significa rinunciare ad un moltiplicatore aggiuntivo di nuovi posti di lavoro generati pari a 2,42 e ad un fattore di maggiore riduzione delle emissioni di CO2 pari a 1,7. "Non sottovalutiamo il sostegno al debito pubblico, che consente di finanziare servizi essenziali per la collettività.
    Ma considerando che una buona parte di esso serve "solo" a finanziare il pagamento degli interessi sullo stock già in essere, si rafforza la netta impressione che non si stia cogliendo il forte potenziale redistributivo, in termini finanziari, che c'è in gioco quando si parla di previdenza complementare" spiega il direttore di Banca Etica, Alessandro Messina. "E c'è di più. La previdenza complementare, se facesse propri i criteri della finanza etica, potrebbe favorire la riconversione ecologica, accelerare la transizione a un'economia carbon free, sostenere le imprese più attente ai diritti umani e all'impatto sociale e ambientale dell'intera filiera produttiva". (ANSA).
   

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