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Asvis, in Italia arretra lo sviluppo sostenibile

Lontani da target 2030,serve cambiamento della politica pubblica

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 OTT - L'Italia segna il passo in tema di sviluppo sostenibile. Secondo quanto emerge dall'ottavo rapporto "L'Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile", realizzato dall'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), a metà del percorso verso l'attuazione dell'Agenda 2030, il paese mostra infatti forti ritardi e rischia di non rispettare gli impegni assunti nel 2015 in sede Onu.
    L'Asvis precisa che rispetto al 2010, per 8 dei 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals - SDGs) si registrano contenuti miglioramenti, per 6 la situazione è peggiorata e per 3 è stabile. Guardando ai 33 Target valutabili con indicatori quantitativi, solo per 8 si raggiungerà presumibilmente il valore fissato per il 2030, per 14 sarà molto difficile o impossibile raggiungerlo, per 9 si registrano andamenti contraddittori, per 2 la mancanza di dati impedisce di esprimere un giudizio.
    I ritardi accumulati, secondo l'Alleanza, potrebbero essere in parte recuperati, ma bisogna attuare con urgenza e incisività una serie di interventi e di riforme, come peraltro l'Italia si è impegnata a fare nel corso del Summit Onu del settembre scorso. "È ora di trasformare le promesse in atti concreti, ma il tempo a disposizione è molto limitato" avverte l'Asvis sottolineando che solo un profondo cambiamento delle politiche pubbliche consentirebbe di recuperare il terreno perduto, ridurre le povertà e le disuguaglianze, migliorare la qualità dell'ambiente e accompagnare le imprese per cogliere i vantaggi della transizione ecologica e digitale. L'Asvis avanza quindi proposte "trasformative", a partire dalla legge per il clima, per determinare l'accelerazione verso lo sviluppo sostenibile che il Governo Meloni si è impegnato a realizzare in sede Onu e UE.
    Il rapporto mostra che l'Italia, al contrario dell'Ue, "non ha imboccato in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile e non ha maturato una visione d'insieme delle diverse politiche pubbliche (ambientali, sociali, economiche e istituzionali) per la sostenibilità - dice il direttore scientifico dell'Asvis, Enrico Giovannini. - Ciò non vuol dire che non si siano fatti alcuni passi avanti o che non si siano assunte decisioni che vanno nella giusta direzione, ma la mancanza di un impegno esplicito, corale e coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ci ha condotto su un sentiero di sviluppo insostenibile che è sotto gli occhi di tutti". (ANSA).
   

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