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ASviS,combattere stereotipi contro disuguaglianze di genere

Evento per il Festival dello Sviluppo Sostenibile.

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 MAG - "Gli uomini sono meno adatti a fare le faccende domestiche", "per l'uomo più che per la donna è importante il successo lavorativo", "è l'uomo a dover provvedere ai bisogni economici della famiglia". Sono i più comuni stereotipi di genere individuati dall'Istat nel 2018.
    Convinzioni che continuano ad avere un impatto sulle vite delle donne, nonché sul loro accesso al lavoro e sulla qualità delle loro carriere. La loro decostruzione è uno dei passaggi fondamentali per una società che riconosca l'equità di genere, in un momento attraversato da due processi che portano cambiamenti epocali: la transizione digitale e la transizione ecologica. Questo il focus dell'evento " Alle radici delle disuguaglianze di genere: il ruolo degli stereotipi nelle transizioni", all'interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile ASviS.
    Secondo la direttrice del Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la produzione e diffusione dell'informazione statistica dell'Istat, Linda Laura Sabbadini, "i numeri ci dicono che la situazione delle donne dal punto di vista del lavoro è arretrata, siamo penultimi in tutti i paesi Ocse. Metà delle donne non lavorano, e lo è anche per accesso e permanenza di carriera e di qualità del lavoro".
    Il punto di partenza non può che essere culturale, e prendere le mosse dalla scuola, da percorsi didattici sperimentali che invitino a riflettere su affettività, relazioni, sentimenti, parità. Ma servono anche politiche e azioni diversificate, che promuovano e incoraggino l'accesso delle ragazze alle materie Stem anche sfruttando le opportunità della transizione digitale ed ecologica.
    "Bisogna riuscire a fare un salto in avanti. E dunque politiche che affrontino la questione in maniera olistica, sistemica e integrata. Occorre che in tutte le politiche la parità di genere rientri a pieno titolo", ha affermato il presidente dell'ASviS, Pierluigi Stefanini. "Abbiamo come paese una strategia nazionale sulla parità di genere e ora adesso bisogna realizzarla. È allineata al Pnrr, non si tratta di pensarlo, solo di farlo. Nel piano europeo si dice che per essere coerenti con una transizione ecologica giusta occorre ridurre le disuguaglianze, a partire da quelle di genere". (ANSA).
   

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