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Martina (Fao), 'sulla fame siamo tornati indietro al 2015'

'L'accordo per i cereali dell'Ucraina è importante ma non basta'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 MAG - "Oggi abbiamo più o meno gli stessi numeri di insicurezza alimentare, fame e malnutrizione che avevamo nel 2015, quando l'Agenda 2030 è stata lanciata. Questo ci preoccupa molto".
    Lo dichiara il vice direttore generale della Fao Maurizio Martina, intervenendo con Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis, al secondo appuntamento della nuova edizione di "Voci sul futuro", gli incontri in streaming realizzati da ANSA e Asvis in occasione del Festival dello sviluppo sostenibile e realizzati in collaborazione con A2A, dedicato al Futuro dell'agricoltura e del cibo.
    "Siamo di fronte a un passaggio delicato, anche per la sicurezza alimentare. Il cambiamento climatico che sta accadendo negli ultimi anni, il Covid e la pandemia con i suoi effetti economico sociali e i conflitti sono tre grandi sfide che hanno esacerbato la condizione di insicurezza alimentare nel mondo, è un po' come se le lancette dell'orologio fossero tornate indietro", osserva Martina.
    In particolare, la guerra in Ucraina coinvolge Paesi che fornivano a 50 paesi in via di sviluppo per almeno il 70% dei loro cereali. "L'accordo che faticosamente si sta cercando di rinnovare per l'uscita dei cereali e del grano dai porti del mar Nero", per Martina, "non basta anche se è stato uno strumento importante per calmierare un po' la situazione". "Gli effetti di medio lungo periodo di questa situazione - aggiunge - ancora li dovremo gestire e sono legati all'inflazione alimentare e alla necessità di costruire nuovi equilibri nell'accessibilità ai beni agricoli primari soprattutto nei paesi in via di sviluppo".
    (ANSA).
   

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