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Elezioni: il decalogo dell'ASviS per un'Italia sostenibile

Chiediamo impegno a forze politiche a realizzare proposte

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 10 AGO - L'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) presenta alle forze politiche un decalogo di proposte da integrare nei programmi elettorali per orientare verso lo sviluppo sostenibile le attività di governo e parlamento nella prossima legislatura e chiede alle forze politiche di assumersene l'impegno per realizzarle. "La prossima legislatura sarà cruciale per consentire all'Italia di conseguire i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030, realizzando le misure attuative concordate con l'Unione Europea per accedere alle ingenti risorse finanziarie che possono condurre il Paese verso un percorso di sviluppo sostenibile sul piano economico, ambientale e sociale - affermano i presidenti di ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini - Questa improvvisa campagna elettorale estiva rischia di aumentare il già elevato tasso di astensionismo e di indurre le forze politiche a concentrare i propri messaggi su questioni di breve termine". Ecco il decalogo messo a punto dall'ASviS: 1) coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile; 2)disegnare il futuro partendo dal presente; 3)giustizia, trasparenza e responsabilità; 4)parlamento sostenibile; 5)rendere più sostenibili ed equi i territori; 6)impegnarsi per la giusta transizione ecologica; 7)ridurre tutte le disuguaglianze; 8)non lasciare nessuno indietro; 9)approccio integrato alla salute; 10)garantire diritti e pace, rafforzare cooperazione e democrazia.
    "Molte delle proposte che abbiamo formulato nel 2018 sono diventate realtà", spiegano Mallen e Stefanini.
    "Ma non basta. Le diverse crisi in atto hanno rallentato l'attuazione dei 17 Obiettivi dell'Agenda 2030 in Italia".
    "Per invertire la tendenza bisogna compiere presto nuovi passi in avanti. Le rappresentanti e i rappresentanti della cittadinanza nella nuova legislatura dovranno sforzarsi di far proseguire le politiche attuative avviate in nome dell'Agenda 2030, l'architrave dello sviluppo dell'Italia e dell'Unione europea, andando oltre a quanto previsto dal PNNR". (ANSA).
   

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