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Carceri: da pena a riscatto, accordo di rete sul recupero

Da Regione, Campidoglio, Asl e Tribunale di Roma

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 MAG - Un accordo per potenziare e semplificare le norme che regolano i percorsi di recupero degli autori di reato e in particolare l'accesso e la fruizione delle cure per i soggetti affetti da patologie psichiatriche o da dipendenze che sono entrati nel circuito penale. È quello siglato presso la Corte d'Appello di Roma, dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, il presidente della Corte d'Appello di Roma, Giuseppe Meliadò, il capo dipartimento giustizia minorile e di comunità, Gemma Tuccillo,il presidente del Tribunale di Roma, Roberto Reali, il presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, Antonino Galletti e il direttore Generale Asl Roma 1, Angelo Tanese e la Procura di Roma. Primo obiettivo dell'intesa è quello di trasformare la pena in un'opportunità di riscatto e di cambiamento grazie al potenziamento degli istituti che prevedono la messa alla prova e di tutti quegli altri istituti che sono volti al recupero dell'autore di reato. Grazie alla presenza all'interno del Tribunale di uno Sportello gestito dalla Asl Roma 1, la prima ad aderire all'accordo, sarà possibile garantire anche continuità assistenziale ai soggetti affetti da patologie da dipendenze o psichiatriche. Previsto infatti un programma specifico di trattamento con presa in carico terapeutica. Con l'Asl Roma 1 viene dunque avviata una prima sperimentazione, rafforzando lo sportello già presente all'interno del presidio giudiziario di Piazzale Clodio grazie alla presenza di operatori, specificatamente formati, del sistema sanitario.
    "Questo protocollo è un esempio di sinergia tra le diverse istituzioni - ha detto il presidente della Regione, Zingaretti - frutto di un percorso che non si è mai interrotto ed è stato condiviso e migliorato nel tempo con un unico importante obiettivo: tutelare sempre il principio che chi sbaglia deve scontare una pena rispettosa della dignità umana e volta alla sua rieducazione, al suo reinserimento all'interno della società, trovando anche soluzioni alternative alla pena detentiva. In questi anni, la Regione non ha mai tralasciato il tema dei diritti della popolazione carceraria, a partire dal diritto alle cure e all'assistenza sociosanitaria, che è nostra specifica competenza, rafforzando le misure anche nel corso della pandemia garantendo la vaccinazione ai detenuti e rafforzando la rete delle Rems nel Lazio". Per il sindaco Gualtieri siamo in presenza di un "protocollo importante che manifesta la coesione e la collaborazione tra le istituzioni.
    Questi problemi solo insieme possono essere affrontati coerentemente e nel rispetto del dettato costituzionale.
    Rafforziamo con questo accordo la sicurezza collettiva e la salvaguardia dei diritti di tutti, anche della popolazione carcerari. L'accordo ci aiuterà a fare azioni concrete su sostegno sociale, formazione e sanità nel sistema detentivo - prosegue il primo cittadino - rafforzando il percorso che riguarda le misure alternative"."Con la firma di oggi ci impegniamo a mettere in campo strategie preventive di protezione sociale (negli ambiti dell'assistenza sociale, e della tutela della salute) fondamentali per arginare la recidiva, perché la libertà dal bisogno non é solo un'esigenza meramente personale, ma è anche il presupposto necessario per un valido inserimento dell'individuo nella collettività e attraverso la tutela del singolo si tende a realizzare un obiettivo di carattere collettivo", ha spiegato Roberta Palmisano, presidente della IV Sezione penale del Tribunale di Roma . "Siamo lieti di aderire attraverso il nostro Dipartimento di Salute Mentale all'accordo di rete per lo sviluppo delle misure di comunità, consolidando una collaborazione in atto da tempo con la Magistratura. La sperimentazione di un modello avanzato di misure non detentive potrà poi essere trasferita ad altre realtà territoriali", ha aggiunto Angelo Tanese, Direttore Generale Asl Roma 1. (ANSA).
   

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