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Recovery: Falabella(Fish),serve ripensamento attuale sistema

Basta parcellizzazione competenze, aggiornare i LEA

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 GEN - "La parcellizzazione di competenze tra lo Stato e il sistema delle autonomie locali, in occasione dell'emergenza sanitaria legata alla pandemia ha ulteriormente messo in risalto le sue tante criticità con evidenti ripercussioni negative sulla vita materiale delle persone con disabilità ed i loro familiari. La presa d'atto di questa evidenza dovrebbe portare ad un profondo ripensamento dell'attuale sistema in modo da garantire che in modo omogeneo, sull'intero territorio nazionale, i diritti civili ed umani delle persone con disabilità vengano rispettati e resi concretamente esigibili". Lo ha detto il presidente della Fish (Federazione italiana per il superamento dell' handicap), Vincenzo Falabella durante l'audizione in Commissione Affari Sociali nell'ambito dell'esame, in sede consultiva, della proposta di Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. La Fish insieme alla Fand ha presentato alla Commissione un piano di modifiche congiunte al Piano.
    "In tale ottica vanno aggiornati ed adattati i Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) - ha sottolineato Falabella - soprattutto per la parte che concerne l'integrazione Socio Sanitaria e l'introduzione di nuovi mdoelli e strumenti di garanzia delle prestazioni e dei percorsi, nonchè la definizione ed emanazione dei Leps (Livelli Essenziali delle Pretazioni Sociali) e il finanziamento di un capiente fondo nazionale alimentato dalla fiscalità generale".
    Secondo il presidente della Fish "la coesione sociale va rafforzata attraverso una riforma dei sistemi di welfare differenti da quelli attuali e basati sui diritti umani civili e sociali e sul perseguimento dell'obiettivo di garantire, ad ogni cittadino con disabilità ed ai loro familiari, la migliore qualità di vita possibile".
    Falabella ha chiesto di superare il modello basato su "bisogni precostutuiti e standardizzati" per attuare la trasformazione in "sostegni personalizzati". Ha posto inoltre l'accento sulla necessità di riforma della L. 68/99 "per consentire un accesso più equo al mondo del lavoro delle persone con disabilità, e in particolare delle donne, indipendentemente dalla tipologia di disabilità" ricordando che "il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità è otto volte il tasso di disoccupazione del mercato ordinario (superiore all'80%, tenendo conto dei tanti inattivi), e rischia di aggravarsi per la conseguenza della pandemia: con la fine del blocco dei licenziamenti si rischia che questi lavoratori siano i più soggetti a licenziamenti". (ANSA).
   

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